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Riaperture, Mario Draghi pronto a convocare la cabina di regia

Speranza: "Lecito aspettarsele a maggio". Nonostante la blindatura del presidente del Consiglio, il ministro della Salute è sotto attacco 

Covid, Draghi: "Voglio le riaperture, ma ancora non ho date"

Superata la metà di aprile il governo comincerà a concentrarsi su uno dei nodi principali di questa seconda primavera pandemica: come riaprire in vista dell'estate. Nell'esecutivo, dopo l'ennesima giornata di proteste e con una campagna vaccinale che subisce un nuovo stop, questa volta sulla sponda Johnson & Johnson, il pressing per riaprire cresce. Draghi è pronto a convocare la cabina di regia. Intanto a finire nel mirino è il ministro che, fino ad ora, si è sempre distinto per la linea del rigore: Roberto Speranza. 

Speranza sotto attacco Il titolare della Sanità è inciampato in una congiuntura non certo favorevole: al pressing anti-rigore del centrodestra si sommano le polemiche per il libro scritto dal ministro a pandemia in corso e l'inchiesta di Bergamo sul caso Oms-Ranieri Guerra. Anche se, per Palazzo Chigi, il ministro non è in bilico. "Sono senza fondamento" le ipotesi che Speranza lasci, spiegano fonti di governo smentendo le voci che, in queste ore, si rincorrono su un possibile addio del ministro. Fonti che ricordando quanto detto dal premier Mario Draghi all'ultima conferenza stampa: "Ho voluto Speranza nel governo e ne ho molta stima". Qualcosa, però, nella strategia dell'esecutivo potrebbe cambiare presto. Draghi potrebbe tornare a parlare alla stampa tra giovedì e venerdì. E una cabina di regia sulle riaperture, spiegano fonti vicine al dossier, verrà convocata non appena saranno comunicati i dati epidemiologici aggiornati.

 

 

Cabina di regia in settimana L'ipotesi è che Draghi convochi la riunione già venerdì, sicuramente in settimana. Non sarà, certo, la riunione in cui saranno decise le riaperture. L'ipotesi di allungare il coprifuoco a mezzanotte, ad esempio, non trova conferma né a Palazzo Chigi né nell'ala più aperturista del governo. Eppure, nella cabina di regia un primo schema di riaperture sul tavolo ci potrebbe essere. Con due punti prioritari: allargare le maglie per ristoranti e bar all'aperto, dove il contagio è meno incisivo e procedere con le ripartenza di pari passo con la vaccinazione di chi è più a rischio ospedalizzazione. Per questo - anche se per ora si tratta di mere ipotesi - potrebbe essere valutata la proposta, avanzata dalle Regioni, che nei parametri delle zone geografiche di rischio rientrino i numeri su fragili e anziani immunizzati. Elemento che potrebbe anche "legare le mani" ai presidenti scettici sul piano di vaccinare per fasce d'età. Procedere con le riaperture prima del 30 aprile, per ora, resta un'ipotesi improbabile. Nonostante a Palazzo Chigi si studi la strategia della ripartenza - vedi anche l'ok ad ospitare il 25% di tifosi per le partite degli Europei in Italia - la prudenza resta d'obbligo.

 

 

Salvini contro il ministro della Salute Intanto, su Speranza, è ancora Matteo Salvini a puntare il dito, tornando ad attaccare il libro del titolare della Salute. "Scrivere che la pandemia è occasione storica per la sinistra credo che sia di una grande volgarità e arroganza. Gli italiani pagano il ministro della Salute per fare il ministro della Salute e non per scrivere libri, in cui canna ogni previsione". "Il nemico da battere è il Covid, non Speranza", è la replica del deputato di Leu, Nico Stumpo. Ma c'è chi va oltre. I parlamentari di Alternativa C'è annunciano una mozione di sfiducia per Speranza in merito all'inchiesta sul mancato aggiornamento del piano pandemico. "Vedremo anche se Lega e Fi sono capaci di chiederne le dimissioni solo a parole", avvertono gli ex grillini. E intanto, cresce il tam tam su un possibile addio del ministro, con possibile incarico europeo sul fronte vaccini. Voci che, secondo fonti ministeriali, sarebbero disegnate ad arte da chi, come la Lega, vorrebbe Speranza fuori dall'esecutivo.

 

Entro luglio riapertura fiere internazionali Intanto si apre la strada per le riaperture delle fiere internazionali a luglio. La notizia è emersa al vertice dove hanno partecipato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, quello del Turismo Massimo Garavaglia, quello dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, quello della Salute Roberto Speranza e i rappresentanti di Associazione Esposizioni e Fiere Italiane con il presidente Maurizio Danese e il vice presidente Luca Palermo. 
 

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