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Renzi: "Politici rispettino i magistrati, loro applichino le leggi"

Dopo le polemiche degli ultimi giorni, il premier getta acqua sul fuoco: "Serve rispetto tra magistratura e politica". Il ministro Orlando striglia i magistrati: "Basta polemiche"

"Il rapporto tra politici e magistrati deve essere molto semplice: il politico rispetta i magistrati e aspetta le sentenze.

Il magistrato applica la legge e condanna i colpevoli". Dopo lo scontro tra governo e Anm, Matteo Renzi prova a ricucire. "Leggo tutti i giorni di polemiche, un film già visto - scrive il premier nella e-news -. Io ammiro i magistrati che cercano di fare bene il loro dovere. E anche i politici che provano a fare altrettanto".

Poi, chiudendo il messaggio, il presidente del Consiglio ribadisce: "Io rispetto i magistrati e aspetto le sentenze. Buon lavoro a tutti".

Ma Grillo attacca: corrotti e governi coincidono - "Il giudice Davigo non è contro il governo, è contro i corrotti. Se le cose coincidono la colpa non è di Davigo". Lo scrive su Twitter il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, dopo le polemiche dei giorni scorsi tra il numero uno dell'Associazione nazionale magistrati e il premier, Matteo Renzi. In un post comparso sul blog di Grillo, inoltre, si legge: "Le parole di Davigo sono sacrosante e condivisibili da tutti i cittadini onesti".

"Referendum trivelle? Inutile e dannoso" - Il premier, nella newsletter inviata ai suoi sostenitori, parla poi dell'altro tema-caldo degli ultimi giorni: il referendum sulle trivelle. "L'Italia ha parlato respingendo un referendum inutile. Che poteva diventare dannoso in caso di approvazione - sottolinea Renzi, aggiungendo -: l'Italia è leader nelle rinnovabili, vuole trasformare il sistema di mobilità metropolitano, è pronta a investire sull'efficientamento energetico delle abitazioni, sta investendo in tecnologia, è punto di riferimento in Europa e nel mondo".

Sfiducia, "abbiamo preso più voti di sempre" - Riguardo le mozioni di sfiducia respinte dal Senato, Renzi lancia qualche frecciata alle opposizioni: "Dovevano mandarci a casa. Lo avevano promesso Salvini e Di Maio. Lo avevano annunciato con titoli roboanti in tutte le loro partecipazioni televisive: 'presenteremo una nuova mozione di sfiducia perché stavolta abbiamo i numeri'. E' finita che abbiamo preso più voti di sempre. Loro annunciano in tv che noi non abbiamo i numeri: poi si va in Aula e ogni volta perdono qualcuno. Diciamo che a noi le mozioni di sfiducia portano bene, dai".

Orlando: non travolgere risultati ottenuti con le polemiche - I risultati raggiunti con le riforme in atto nel settore giustizia e "i riconoscimenti" arrivati in sede internazionale "non sono un patrimonio che appartiene al governo, ma al Paese, per questo dobbiamo evitare di travolgerlo tra le polemiche quotidiane ricercando sinergia e leale collaborazione tra tutti i soggetti della giurisdizione". Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando in un post su Facebook a poche ore dagli incontri avuti a Washington e New York.

"In tutti gli incontri ci é stata riconosciuta l'importanza e il valore delle cose che stiamo facendo. Sono stati apprezzati e riconosciuti i nostri sforzi che ci hanno portato negli ultimi tre anni a scalare 49 posizioni nella classifica 'Enforcing Contracts' che misura la capacità dei sistemi giudiziari nel dirimere le controversie commerciali".