L'annuncio in un video social: "In un Paese civile nessuno deve dimettersi per un avviso di garanzia. Però sta succedendo che nessuno si assume la responsabilità di firmare niente"
Roberto Occhiuto ha annunciato le dimissioni da presidente della Regione Calabria, ma anche la sua ricandidatura. "Ho deciso anche di ricandidarmi e di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria, a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire", ha dichiarato. "Tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere, non altri", ha aggiunto in un video social. A inizio giugno aveva ricevuto un avviso di garanzia per corruzione.
"Devo considerare quello che sta succedendo nella mia amministrazione. In un Paese civile nessuno deve dimettersi per un avviso di garanzia. Però sta succedendo che nessuno si assume la responsabilità di firmare niente", ha proseguito Occhiuto.
"Negli ultimi 30 anni in Calabria nell'ultimo anno o nell'ultimo anno e mezzo di legislatura i presidenti venivano coinvolti in un'inchiesta giudiziaria, poi magari venivano archiviati, finiva tutto quanto in niente, però venivano decapitati politicamente, e si fermava la legislatura", ha affermato ancora Occhiuto. "Anzi, per un anno si parlava soltanto di questo. La Calabria non se lo può consentire, la Calabria ha avviato un percorso che finalmente la sta facendo diventare una Regione che non è più in ginocchio rispetto alle altre Regioni d'Italia. E allora ho deciso di dimettermi ma ho deciso anche di ricandidarmi, ho deciso di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria, siate voi a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire: tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere il futuro della Calabria, non altri".
"Ma perché quando qualcuno cerca di fare qualcosa di buono in questa Regione, tanti altri, che godono solo per il fallimento della Calabria, vorrebbero fermarlo? È quello che sta succedendo oggi in Calabria. Ho deciso di portarvi qui, di farvi vedere questo cantiere, il cantiere della metropolitana di Catanzaro. Ma avrei potuto portarvi in tanti altri luoghi della Calabria: a Sibari, nell'ospedale della Sibaritide; a Vibo, nell'ospedale di Vibo; a Palmi; nei cantieri degli aeroporti; in quelli della SS106, per farvi vedere quante opere si stanno realizzando e quante opere oggi si vorrebbero fermare". Occhiuto si è poi domandato: "Chi vorrebbe fermarle, la magistratura? No, io non ce l'ho con la magistratura, non cambio idea: ho sempre detto che in una Regione complicata come la Calabria i magistrati devono fare il loro lavoro serenamente. D'altra parte, io ho chiarito ogni cosa, non ho nulla da temere dall'inchiesta giudiziaria".
"Sapete con chi ce l'ho? Ce l'ho con tutti questi politici di secondo piano, tutti questi che in politica non hanno mai realizzato nulla per la Calabria in tanti anni", ha sottolineato l'ormai ex governatore. "Ce l'ho con questi odiatori, con queste persone arrabbiate con la vita, che tifano per il fallimento della Calabria, che quasi sono contenti quando si parla male della Calabria. Ce l'ho con questi che utilizzano l'inchiesta giudiziaria come una clava per indebolire o per uccidere politicamente il presidente della Regione: non sarà così. Però devo considerare anche quello che sta succedendo nella mia amministrazione: guardate, io penso che in un Paese civile nessuno debba dimettersi perché riceve un avviso di garanzia, nessuno. Però nella mia amministrazione oggi sta succedendo che è tutto bloccato. Nessuno si assume la responsabilità di firmare niente, tutti pensano che questa esperienza sia come quelle precedenti".