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Regionali in Umbria, il Pd si blinda con la clausola "anti-Renzi"

Una penale da 30mila euro per chi cambia casacca. Eʼ il conto per i candidati del Pd al Consiglio regionale umbro, se una volta eletti lasciano il partito. Una mossa per evitare fughe verso Italia Viva di Renzi?

Regionali in Umbria, il Pd si blinda con la clausola
lapresse

Prove di grande alleanza tra Pd e 5Stelle in Umbria.

In tutti i sensi. Anche sulla penale per cambi di casacca, che qualcuno ha già ribattezzato clausola "anti-Renzi". Una multa di 30mila euro ai candidati al Consiglio regionale che dovessero fare il salto della quaglia prima della fine della legislatura. Una mossa in perfetto stile pentastellato che i Dem avrebbero studiato per arginare possibili travasi verso Italia Viva, il movimento renziano.

Qual è, in politica, il prezzo giusto per un tradimento? 100 mila euro stando al tariffario dei 5stelle. Meno di un terzo, sui 30mila, secondo il commissario Dem Walter Verini che minaccia tale sanzione agli eletti del Pd alle prossime regionali del 27 ottobre in Umbria, in caso di cambio di casacca prima della fine della legislatura. Con tanto di contratto da firmare davanti a un notaio. Una mossa che piace all'alleato di governo. Considerando anche, che sempre in stile grillino, i nuovi consiglieri zingarettiani dovranno anche versare alle casse del Nazareno mille euro del loro stipendio. Insomma, "Umbria caput mundi", almeno per la nuova alleanza giallorossa che sostiene Conte al goveno e in Umbria si appresta a sostenere Vincenzo Bianconi, il 47enne imprenditore di Norcia, che è riuscito a mettere tutti d'accordo, dopo la rinuncia di Francesca di Maolo.

E su Bianconi dovebbeo confluire anche i voti di Italia Viva, la nuova creatura renziana, che ha cominciato a togliere il sonno a Nicola Zingaretti. "Abbiamo già detto che nelle prossime elezioni regionali non presenteremo liste autonome ma sosterremo il candidato di Pd e M5s - si è affrettta a dichiarare la capogruppo alla Camera Maria Elena Boschi - in Umbria e a maggior ragione in Emilia-Romagna, visto che lì conosciamo il lavoro fatto dal presidente della regione". Insomma, la luogotenente di Renzi getta acqua sul fuoco, ma aggiunge: "Presto altri senatori e deputati del Pd sono pronti a seguirci e non aderiranno solo parlamentari ma anche sindaci". Lo stesso Renzi conferma: "Siamo in tanti". Insomma, Italia Viva alza il tiro, sull'onda di quella convergenza al centro che sembra vada molto di moda, contro il sovranismo, dopo il terremoto generato da Matteo Salvini l'8 agosto scorso. Anche per questo, il segretario Dem si blinda, imponendo penali contro i "salti della quaglia" in Umbria e cercando di cementare l'alleanza con i cinque stelle, con una mossa gradita al Movimento.

Le elezioni umbre diventano la prova regina per il centrosinistra, mentre la candidata presidente del centrodestra, Donatella Tesei affila le armi: "L'Umbria ha bisogno di riscatto - attacca - quello che sta accadendo oggi è qualcosa che aspettiamo da 50 anni. Dobbiamo vincere per poter far vedere come si governa e come si mette in pratica, immediatamente il giorno dopo che si è vinto, tutto quello che si è detto. Qui nessuno sarà lasciato indietro, soprattutto le persone che ancora soffrono per le ferite del terremoto". A farle eco, lo stesso Matteo Salvini: "In Umbria per la prima volta in 50 anni vinceremo noi e la sinistra andrà casa" - così il leader della Lega, in un comizio nel mantovano. Il prossimo 27 ottobre, per il Centrodestra e per il Centrosinistra, si profila già la prima sfida all'ultimo voto.