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Primarie Pd, intesa sulle regole: ok al voto online ma con precisi limiti

Dopo lunghe e dure trattative, trovato al fotofinish l'accordo tra i candidati. Arriva anche lo spostamento delle primarie dal 19 al 26 febbraio

Sulle regole delle primarie il Pd ha raggiunto un'intesa di massima.

Il criterio concordato tra i candidati alla segreteria è quello di consentire il voto online ma con precisi limiti: vi potrà ricorrere solo chi è impossibilitato al voto in presenza, sia per motivi di salute sia logistici. I casi in cui ci si potrà esprimere a distanza riguarderanno, in particolare, studenti fuori sede, anziani, disabili e chi abita in zone impervie.

 

 

L'accordo è arrivato a ridosso della direzione democratica scongiurando la conta interna e una spaccatura. Soddisfatto il segretario Enrico Letta anche se resta il rammarico sul "racconto esterno: "Siamo riusciti a farci del male...".

 

Ecco le regole

  Nel documento che viene portato in direzione si spiega che è ammesso il voto sulla piattaforma online per quanti sono residenti o domiciliati all'estero, per disabili e malati, per chi non possa recarsi al seggio a causa di altri impedimenti che saranno definiti dalla commissione nazionale del congresso (per esempio gli studenti fuori sede) e per coloro che abitano troppo distanti dal seggio. Alla fine il regolamento passa con un solo contrario e nove astenuti.

Primarie Pd, i candidati alla segreteria e i supporter

Primarie il 26 febbraio

  Sul tavolo arriva anche lo spostamento delle primarie dal 19 al 26 febbraio (slittamento sul quale i candidati avevano trovato l'intesa da giorni), la composizione dei due terzi dei nomi della commissione nazionale del congresso e i criteri per l'ampliamento dell'assemblea agli esterni. Dopo l'ennesima fumata nera, poi la svolta: l'intesa sulle deroghe per il voto on line (la regola resta andare nei gazebo) chiusa a ridosso della riunione. La ricomposizione è arrivata dopo le esternazioni di Stefano Bonaccini, inizialmente critico su questa modalità di voto inserita all'ultimo momento: "Se ci spacchiamo sulle regole rischiamo di essere individuati come marziani". La sua apertura ha sbloccato l'impasse, con senso di responsabilità per evitare il muro contro muro, come rimarcano dal suo comitato. I supporter di Schlein (sostenitrice del voto online), invece, parlano di "vittoria per il Pd. Rompere il muro della partecipazione con primarie online è importante per definire il profilo di un partito unito, moderno e inclusivo".

 

 

Critica Paola De Micheli, che si era detta più volte "contraria al voto on line" (per i tempi e i modi della decisione) e che alla fine non ha partecipato al voto sul regolamento per le primarie. Quanto al quarto e ultimo aspirante segretario, Gianni Cuperlo, si è rimesso alla decisione del partito.

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