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Meloni: "Il governo non è composto da pericolosi negazionisti climatici | Sui migranti abbiamo la coscienza a posto"

"L'immigrazione illegale va contrastata coinvolgendo l'Europa". Superbonus: "Abbiamo corretto le distorsioni". Fisco, "il nostro obiettivo è ridurre il carico per tutti. Più assumi, meno paghi. E meno tasse sul lavoro: modello più efficace rispetto al salario minimo"

"Gli italiani non hanno scelto un governo composto da pericolosi negazionisti climatici".

Lo ha affermato il premier Giorgia Meloni nel corso del question time alla Camera. "Noi riteniamo che nel rispetto degli impegni internazionali assunti sulla riduzione delle emissioni climalteranti si debba mantenere un approccio pragmatico e non ideologico. Due principi ci muovono: la sostenibilità ambientale non deve mai essere disgiunta dalla sostenibilità economica e sociale e, una volta definiti i target di riduzione delle emissioni, deve essere assicurata neutralità tecnologica", ha aggiunto. Il presidente del Consiglio ha inoltre assicurato che obiettivo della riforma fiscale è "ridurre il carico per tutti i contribuenti", ha promesso che con la nuova normativa "più assumi meno paghi" e ha chiarito rispondendo a Elly Schlein: "Serve tagliare le tasse sul lavoro: modello più efficace rispetto al salario minimo". Sul Superbonus: "Abbiamo dovuto correggere le distorsioni".

Fotogallery - Cutro, il premier Meloni e i ministri per il Cdm

 

Migranti, "la nostra coscienza è a posto"

 Sulla questione migranti, all'interrogazione di Riccardo Magi (+Europa) sul naufragio al largo della Libia, Meloni ha affermato: "Finché ci saranno partenze su barche in pessime condizioni e con pessime condizioni meteo, ci saranno perdite di vite. Bisogna investire sulle rotte legali, ed è esattamente il lavoro che sta facendo il governo. La nostra coscienza è a posto, spero che chi attacca il governo ma non dice una parola sugli scafisti possa dire lo stesso. L'immigrazione di massa ha una portata vastissima che riguarda anche la tutela sociale delle nostre società e il governo non intende piegarsi alle potenti pressioni di chi vorrebbe imporre la visione ideologica di un mondo privo di confini nazionali nel nome di un indefinito diritto a migrare". 

 

"L'onore dell'Italia messo in discussione per fini politici"

 "Mi stupisce - ha sottolineato Meloni - che per fini politici si finisca per mettere in discussione l'onore e l'operato di persone che rischiano la vita tutti i giorni" per salvare vite umane e "l'onore dell'Italia che da sola affronta questo dramma offrendo strumenti a chi vuole continuare a scaricare tutto su di noi". Ha poi sottolineato che l'immigrazione illegale va contrastata "coinvolgendo l'Unione europea" attraverso il sostegno agli Stati del Nord Africa, Tunisia in testa.

 

Fisco, "obiettivo ridurre il carico, più assumi meno paghi"

  Giorgia Meloni ha poi assicurato che, con la sua riforma fiscale, il governo metterà mano a "una revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche con la riduzione delle aliquote". "L'obiettivo, ha sottolineato, è la riduzione del carico fiscale per tutti i contribuenti" a partire dalle fasce più deboli "tenendo conto anche della composizione dei nuclei familiari". Inoltre ha spiegato che, con la riforma, "più assumi meno tasse paghi".

 

"Salario minimo? Meglio tagliare le tasse sul lavoro"

 Giorgia Meloni ha inoltre affrontato il tema del salario minimo e del congedo parentale, rispondendo all'interrogazione di Elly Schlein, dicendo: "Serve piuttosto tagliare le tasse sul lavoro. Questo modello è più efficace rispetto al salario minimo". Ha poi aggiunto: "Siccome abbiamo molto a cuore la questione della denatalità, sul tema del congedo parentale sono sempre pronta a confrontarmi".

 

Superbonus, "abbiamo dovuto correggere le distorsioni

 "Sul Superbonus, il premier ha spiegato: "La complessità della situazione richiede degli approfondimenti, ma credo sia necessario partire dalle emergenze, come ad esempio alcuni casi nei quali norme discutibili potrebbero aver finito per favorire rendite di posizione". E, in merito a un'interrogazione su un contributo di solidarietà del settore bancario in relazione all'aumento dei tassi di interesse, ha replicato: "Siamo pronti ad adottare ogni misura richiesta dalla necessità di correggere squilibri come quelli generati da norme che gratuitamente hanno consentito le distorsioni prodotte". 

 

Clima, "cabina di regia sulla crisi idrica e decreto sulle comunità energetiche"

 Tornando al tema dei cambiamenti climatici, alla domanda di Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e sinistra) sulla "strategia energetica del governo per raggiungere gli obiettivi climatici al 2030 fissati dall'Ue", ha replicato: "Abbiamo messo in campo una serie di azioni: dal decreto sulle comunità energetiche, fino all'attivazione di una cabina di regia sulla crisi idrica per prevenire il fenomeno prima che deflagri. Perché la situazione non è messa proprio bene per come l'abbiamo trovata. Sul tema del gas naturale, il governo lo considera come un vettore verso la transizione e un vettore per una maggiore autonomia e contribuire alla realizzazione del nostro progetto strategico dell'Italia come hub europeo dell'energia". 

 

Auto, "no a interessi di altri che puniscono l'Italia"

 Ancora sul tema ecologia, Meloni ha detto che sul settore auto "a livello nazionale moduliamo gli incentivi su una varietà di tecnologie che garantiscano l'uscita dai carburanti senza un appiattimento acritico su strategie che privilegiano gli interessi delle altre nazioni e puniscono gli interessi dei nostri lavoratori". Quindi, ha precisato, la "semplice incentivazione all'elettrico rischia di delocalizzare la produzione automobilistica in Paesi extra-Ue dove quei prodotti destinati a ridurre le emissioni di CO2 vengono spesso realizzati con impianti e processi altamente inquinanti. Lo stesso elettrico non è scevro da esternalità ecologiche negative, come lo smaltimento delle batterie e l'estrazione dei materiali necessari a produrle. Vogliamo percorrere la strada della neutralità tecnologica, lo stiamo facendo con fermezza ma anche con spirito critico a livello europeo. Abbiamo illustrato dati alla mano che è possibile conseguire lo stesso risultato impiegando tecnologie altre rispetto all'elettrico: biocarburanti, carburanti sintetici, idrogeno, su cui l'Italia vanta una tecnologia all'avanguardia. Questo è un approccio di buon senso che ha portato i suoi frutti. Si è aperto un dibattito, grazie alla posizione italiana, la presidenza svedese ha rinviato la decisione e siamo soddisfatti". 

 

"Sì alla transizione ecologica senza devastare il sistema produttivo"

 Sul tema più vasto della transizione ecologica, il premier ha chiarito: "Il nostro obiettivo è consegnare una terra più pulita senza devastare il nostro sistema produttivo e creare altri disoccupati. Questo non siamo disposti a farlo. L'Italia condivide gli obiettivi della transizione verde e digitale per consegnare un modello di sviluppo intelligente e sostenibile alle generazioni future. Ma la parola transizione presuppone un percorso con gradualità e realismo, non si può acriticamente assecondare un processo che sull'altare della decarbonizzazione ci conduce alla deindustrializzazione". 

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