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Meloni: "9,5 miliardi da usare subito per il caro energia" | Giorgetti: "Pronti a fronteggiare rischi recessione"

Il premier annuncia "risorse per oltre 30 miliardi fino al 2023". Nadef, via libera dal Consiglio dei ministri. L'esecutivo chiederà lo scostamento di bilancio

Meloni: "9,5 miliardi da usare subito per il caro energia" | Giorgetti: "Pronti a fronteggiare rischi recessione" - foto 1
Ansa

Il premier Giorgia Meloni annuncia che sono stati "liberati, grazie all'extragettito dell'Iva e a un terzo trimestre favorevole, circa 9 miliardi e mezzo da utilizzare per il caro energia".

E al termine del Consiglio dei ministri dove è stata approvata la Nadef (Nota di aggiornamento al Def), sottolinea: "Risorse per oltre 30 miliardi fino al 2023". Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, assicura: "Pronti a fronteggiare i rischi di una recessione".

 

Meloni: "Prezzi calmierati per aziende più energivore" - "Configureremo un'altra misura sul tema dell'energia come emendamento all'attuale decreto aiuti in conversione: riguarda la possibilità di liberare alcune estrazione di gas italiano facilitando le concessioni in essere e immaginandone nuove. Chiederemo ai concessionari che dovessero aderire di mettere a disposizione, in cambio, da gennaio gas tra 1 miliardo e 2 miliardi di metri cubi da destinare ad aziende energivore a prezzi calmierati", annuncia il premier Meloni in conferenza stampa dopo il Cdm. "Un prezzo per mettere in sicurezza le aziende più gasivore", aggiunge.

 

"Prezzo calmierato gas sarà molto vantaggioso" - Giorgia Meloni spiega che "chiaramente noi dovremo fare dei decreti ministeriali che specificheranno meglio le questioni, il prezzo calmierato del gas sarà valutato su una percentuale del rapporto con l'andamento del gas ma con dei limiti, con un tetto massimo, dovrebbe essere un prezzo molto vantaggioso". "Secondo le nostre stime dicono che dovremmo coprire buona parte del fabbisogno delle aziende gasivore", aggiunge.

 

"Contro caro energia giusta e necessaria risposta Ue" - Il premier ricorda poi che "ovviamente noi partiamo dal presupposto che una soluzione anche europea sulle risorse per affrontare la questione delle bollette sia giusta e necessaria. Diversi Paesi propongono modelli come lo Sure sui quali le posizioni sono variegate e noi siamo favorevoli. E sicuramente ritengo che dovremmo usare tutte le risorse esistenti, dal Repower Ue ai Fondi di coesione non usati". 

 

"Prezzo scende ma durerà se segnali concreti Ue" - L'intervento dell'Ue è importante. "Il prezzo del gas sta scendendo, ma non durerà molto se non ci saranno segnali seri e concreti". "L'ultimo Consiglio europeo ha fatto registrare passi in avanti, il 24 novembre ci sarà un nuovo Consiglio dei ministri dell'energia. Speriamo in determinazioni più concrete. Abbiamo acceso molto i riflettori sulla necessità di risposte concrete", sottolinea. 
 

 

"Giusto confronto con sindacati, prossima settimana" - Alcune misure come il reddito di cittadinanza "saranno oggetto della legge di bilancio, su cui sono cominciate le interlocuzioni del governo, della maggioranza e con le parti sociali". Giorgia Meloni ricorda che i sindacati hanno sollecitato un "confronto giusto e doveroso e stiamo lavorando per vedere i sindacati la prossima settimana". Tra "qualche settimana, poche settimane - annuncia - arriveremo alla definizione della legge di bilancio".
 

 

 

Meloni: "La delega Servizi al sottosegretario Mantovano" - Il premier Meloni annuncia quindi che "la delega a servizi segreti verrà assunta dal sottosegretario Mantovano", chiarendo che il Consiglio dei ministri non si sta "occupando della sospensione delle multe per i No vax. Non so se è una tematica che si sta affrontando a livello parlamentare".

 

"Su spending review ministeri nessuno ha obiettato" - "Voglio ringraziare il Consiglio dei ministri perché nessuno ha obiettato sulla spending review per i ministeri, che è una necessità di tutti e riguarda gli obiettivi del Pnrr, mi aspettavo una discussione più animata su questo ma non c'è stata", dice il presidente del Consiglio al termine del Consiglio dei ministri.

 

Giorgetti: "Pronti a fronteggiare rischi recessione" - "Siamo consapevoli che fare previsioni a lungo termine in questo momento può essere un esercizio di pura accademia e siamo consapevoli e pronti a fronteggiare i rischi di recessione che da più parti a livello globale ed europeo vengono evocate e che, ahimè, potrebbero toccare anche l'economia italiana", dichiara il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti. "Ci presentiamo davanti al Parlamento con questo atteggiamento responsabile".

 

"Discesa costante del debito, 141,2% nel 2025" - La Nadef approvata dal Cdm prevede una crescita del Pil dello 0,6% l'anno prossimo "inferiore rispetto a quella che poteva essere la previsione più ottimistica". Il deficit si attesterà "al 4,5% rispetto al tendenziale del 3,4% creando spazio per fare un intervento che riteniamo doveroso per famiglie e imprese che ammonta a circa 23 miliardi per l'energia", sottolinea il ministro dell'Economia. Il deficit scenderà fino al 3% nel 2025. Il governo prevede anche "un discesa del debito costante fino a 141,2% nel 2025".

 

Deficit programmatico al 5,6% nel 2022, al 4,5% nel 2023 - Nel documento si legge che il deficit programmatico per quest'anno è fissato al 5,6% del Pil, a fronte di una stima tendenziale al 5,1%. Per il prossimo anno il deficit programmatico scende invece al 4,5%, per poi attestarsi al 3,7% nel 2024 e al 3% nel 2025.

 

Pil 2022 a +3,7%, nel 2023 frena a +0,6% - Il Pil italiano crescerà quest'anno del 3,7%, per poi frenare il prossimo allo 0,6% programmatico. Sono i dati contenuti, secondo quanto riferiscono alcune fonti. La crescita di quest'anno è stata rivista al rialzo rispetto alla Nadef messa a punto dal governo Draghi che, prima dei dati positivi sul terzo trimestre, indicava un aumento del Pil del 3,3%.

 

Il primo Consiglio dei ministri del governo Meloni

 

 

Governo chiede scostamento bilancio per risorse contro caro energia - Il "Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, la Relazione al Parlamento da presentare alle Camere, ai fini dell'autorizzazione allo scostamento di bilancio". È quanto si legge nel comunicato di Palazzo Chigi seguito al consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla Nadef. "Con la relazione gli obiettivi programmatici sono fissati a 4,5 nel 2023, 3,7 nel 2013 e 3 nel 2025. Rispetto alla previsione tendenziale questo comporta un margine di risorse da utilizzare di 21 miliardi per il 2023 e di 2,4 miliardi per il 2024. La relazione dà conto dell'extra gettito di 9,1 miliardi per il 2022", prosegue la nota. "Attraverso le risorse aggiuntive che saranno rese disponibili con lo scostamento, il governo intende adottare misure che consentiranno di assicurare gli urgenti e necessari interventi per contrastare gli aumenti energetici", conclude la nota. 
 

 

Pnrr, Meloni: "In Ue nessuna chiusura preconcetta" - Sui temi posti in Ue sul Pnrr "non ho trovato alcun tipo di chiusura preconcetta ma, come dicono le persone che ragionano in maniera pragmatica, entriamo nel merito", ricorda il premier Meloni. Che cita la questione "dell'aumento del prezzo materie prime al 30-35%" che pesa sulle opere pubbliche. Questa, sottolinea", è una materia che si deve affrontare con garbo e intelligenza". Inoltre osserva come anche l'articolo 21 "sia stato pensato in determinate condizioni oggettive per cui valutiamo un aggiustamento".

 

 

Meloni all'Ue: "Flessibilità rispettando le norme" - Alla Commissione Ue Giorgia Meloni ha indicato inoltre la richiesta di "maggiore flessibilità ed eventuali modifiche" al Pnrr, "restando all'interno del regolamento" del Recovery.  La richiesta è stata argomentata dalla premier per "le condizioni oggettive" del contesto economico, con "l'inflazione al 10%, l'aumento di alcune materie prime al 30% che possono avere conseguenze sugli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza".

 

Il governo intende affrontare "in maniera prudente e ragionata" la stesura della legge di bilancio, ha riferito il presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla numero uno della Commissione europea Ursula von der Leyen.

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