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Manovra, Tria: "Lo spread sopra quota 300 mi preoccupa, non possiamo reggere a lungo questo livello"

"Casalino e le sue parole sui tecnici dellʼEconomia? Preferisco non commentare minacce e volgarità". E Conte: "Niente da aggiungere"

Manovra, Tria:
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L'impennata dello spread preoccupa il ministro dell'Economia Giovanni Tria, che ammette: "E' chiaro che questi livelli (il differenziale Btp/Bund ha chiuso mercoledì a 321 punti base) pongono un problema al sistema bancario e, in particolare, alle banche più deboli".

Per affrontare eventuali difficoltà, aggiunge, "si può fare in vari modi, e comunque il sistema bancario italiano è più solido".

Ospite di "Porta a porta", il ministro precisa che "si vedrà cosa fare il prossimo mese, quando ci saranno gli stress test. Le banche dovranno registrare trimestralmente il livello di capitale e lì si vedrà la situazione". Poi continua dicendo che lo spread sopra i 300 punti "non è una febbre a 40 ma neanche 37 ed è un livello che non possiamo sopportare se si prolunga troppo". In ogni caso, chiarisce di non potersi sbilanciare, come ministro, su nessuna ipotesi a proposito di eventuali interventi (specifica "Non è che non voglio rispondere") per l'impatto e le aspettative che le sue parole avrebbero sui mercati.

Tria continua dicendo che "la lettera dell'Unione europea sulla manovra mi ha lasciato in alcuni punti sorpreso e perplesso per alcune valutazioni superficiali. Forse è stata scritta un po' in fretta. Vengono criticati negativamente punti che nella manovra non ci sono, forse li hanno letti sui giornali".

"Casalino? Non commento le volgarità" - Intervistato da Famiglia Cristiana, Tria è tornato sulle parole del portavoce della presidenza del Consiglio Rocco Casalino in merito all'operato del suo ministero e dei suoi tecnici (aveva minacciato l'epurazione di "quei pezzi di m..."). "Non desidero commentare volgarità e minacce - ha detto - contro funzionari dello Stato, specie se questi ricoprono una funzione di garanzia e indipendenza universalmente riconosciuta e prevista dall'ordinamento". E il premier Conte: "Non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto affermato un mese fa. Già in quell'occasione ho espresso piena fiducia al mio portavoce Rocco Casalino".