Gli occhi del fisco nei conti correnti
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Ultime limature alla bozza definitiva della legge di Bilancio che è pronta a essere discussa in Parlamento
In attesa di approdare in Parlamento (tra venerdì e sabato), la Manovra è ancora aperta e Lega e Forza Italia vanno in pressing chiedendo limature. Nel mirino degli alleati di governo, in particolare, il capitolo pensioni e quello sulla cedolare secca sugli affitti brevi. Le bozze circolate negli ultimi giorni non sono piaciute particolarmente al Carroccio che non ha digerito Quota 104. Mentre il premier Meloni interviene in prima persona per norma la bozza che prevedeva il prelievo diretto dai conti correnti da parte del Fisco. E intanto i sindacati (Cigl e Uil) annunciano il ritorno in piazza proprio contro la legge di Bilancio.
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"Non ci sarà nessuna incursione nei conti correnti", assicura Matteo Salvini mentre da Palazzo Chigi si spiega che si tratta solo di un'ottimizzazione di strumenti digitali già esistenti ma non c'è "alcun accesso diretto ai conti correnti da parte dell'Agenzia delle entrate per recuperare le imposte non pagate". E in serata arriva il no definitivo di Giorgia Meloni che, su Facebook, afferma: "Avviso ai naviganti: nella legge di bilancio non c'è la norma che consentirebbe all'Agenzia delle Entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate. Consiglio di non inseguire i sentito dire o documenti non ufficiali".
Sul fronte previdenziale nelle ultime versioni della Manovra viene escluso l'anticipo alla fine del 2024 dell'adeguamento alla speranza di vita per chi va in pensione a prescindere dall'età. L'ipotesi circolata nelle ultime ore sarebbe infatti quella di tornare al 2027. Nelle ultime ipotesi sfuma anche il rischio di un intervento sul turn over nella pubblica amministrazione: l'articolo, che nelle prime indiscrezioni circolava solo come titolo, non figurerebbe negli ultimi testi.
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La Lega che ha sempre fatto dello stop alla legge Fornero e di Quota 41 una propria battaglia ma si deve al momento confrontare con Quota 104. Tra le ipotesi ci sarebbe quella di mantenere quota 103 ma con un ricalcolo contributivo. "L'obiettivo è il superamento della legge Fornero", ribadisce il vicesegretario leghista Andrea Crippa e "uno step bisogna farlo e quindi già in questa legge di bilancio bisogna che il centrodestra faccia vedere che sulle pensioni si interviene nella direzione che ha detto in campagna elettorale".
Intanto, però, emerge qualche dettaglio in più su uno dei cavalli di battaglia della Lega: il Ponte sullo Stretto. Per la realizzazione dell'infrastruttura e in attesa di reperire ulteriori fonti di finanziamento per "ridurre l'onere a carico del bilancio dello Stato", viene autorizzata la spesa complessiva di 11,6 miliardi fino al 2032, di cui 780 milioni il prossimo anno. In vista dell'approvazione del progetto definitivo del Ponte, da parte del Cipess (il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica) entro il 2024, la spesa viene quindi ripartita in 780 milioni per il 2024, oltre un miliardo per il 2025 e per il 2026 e così via fino ai 260 milioni del 2032.
Forza Italia, intanto, con Antonio Tajani promette battaglia sugli aumenti della cedolare secca per gli affitti brevi mentre con Giorgio Mulè, ricordano che "Forza Italia è storicamente contro l'aumento della pressione fiscale" e dunque "una volta letta la manovra nella sua versione definitiva, occorrerà eventualmente intervenire sulla norma sul pignoramento".
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Arriva un tetto di 50mila euro per i titoli di Stato che si potranno escludere dal calcolo dell'Isee e cambia ancora il tax credit per il cinema con una stretta che porta addirittura fino all'esclusione dall'agevolazione per le imprese non indipendenti o non europee.
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Intanto Cgil e Uil tornano in piazza contro la Manovra. Per la terza volta insieme e senza la Cisl si mobilitano mettendo in campo lo sciopero per chiedere di cambiare una legge di Bilancio che considerano sbagliata. Lo avevano fatto nel 2021 contro la Manovra del governo Draghi e l'anno scorso contro la prima Manovra del governo Meloni. Ora di nuovo: la formula decisa vede scioperi di otto ore dei lavoratori, con manifestazioni a livello territoriale e regionale, articolati in più date: venerdì 17 novembre la prima per le regioni del Centro. Poi venerdì 24 novembre sarà la volta delle regioni del Nord e venerdì 1 dicembre quelle del Sud. A questo calendario si aggiungono la Sicilia il 20 novembre, mentre la Sardegna dovrebbe scioperare il 27 novembre.