Manovra, nessun risarcimento potrà essere chiesto agli orfani di femminicidio
Si esclude quindi che i figli possano "ereditare" debiti, anche nei confronti dellʼInps, di un genitore "autore di un delitto di omicidio contro il coniuge"
Nessuna richiesta di risarcimento, né di crediti vantati dallo Stato, sarà più a carico degli orfani di femminicidio, purché estranei ai delitti in famiglia.
Lo prevede un emendamento alla Manovra approvato dalla commissione Bilancio del Senato. Di recente ha suscitato polemiche la richiesta, da parte dell'Inps, di un risarcimento ai parenti di due ragazzine, rimaste orfane dopo che il padre, prima di suicidarsi, aveva ucciso la madre.
Si esclude quindi che i figli possano "ereditare" debiti, anche nei confronti dell'Inps, di un genitore "autore di un delitto di omicidio contro il coniuge" anche separato o divorziato, o contro il compagno convivente o parte di unione civile.
M5s: "Tutela a orfani femminicidio risposta tempestiva e doverosa" "Approvato il subemendamento alla legge di Bilancio che tutela da ogni forma risarcitoria diretta tutti gli orfani di femminicidio. Una risposta tempestiva e quanto mai doverosa al caso che riguarda le figlie di Cristina Biagi, uccisa dal marito nel 2013". Lo scrive in una nota la senatrice M5s, Susu Matrisciano. "Abbiamo trovato un'ottima soluzione - aggiunge -. Le spese saranno coperte da un fondo già esistente presso il ministero dell'Interno per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell'usura e dei reati intenzionali violenti nonché agli orfani per crimini domestici".
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