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M5S, Grillo: "Via il mio nome dal simbolo"Casaleggio: "Al governo o distruggono Italia"

A Imola bagno di folla per i fondatori del movimento. Casaleggio: "Abbiamo più iscritti del Pd". Dario Fo inscena un surreale dialogo tra Renzi e Papa Francesco

beppe grillo m5s imola
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"Io ho un sogno, voglio togliere Beppe Grillo dal simbolo, perché il movimento diventerà vostro". Così Beppe Grillo, dal palco di Italia 5 Stelle a Imola. "Il Movimento 5 Stelle ha 130mila iscritti, il doppio del Pd: non siamo forza che è scomparsa, ma stiamo crescendo e l'anno prossimo saremo ancora di più". Aggiunge il fondatore del Movimento Gianroberto Casaleggio annunciando: "Vogliamo andare al governo prima che questi distruggano il Paese".

M5S, Grillo: "Via il mio nome dal simbolo"Casaleggio: "Al governo o distruggono Italia"

"Hanno tenuto De Luca e mandato via Marino-Fantozzi" - "Marino era un Fantozzi, un borghese piccolo piccolo, hanno tenuto De Luca e mandato via Marino, perché dietro De Luca non ci sono solo gli elettori, si sa chi c'è dietro a De Luca", ha detto Beppe Grillo. Un breve intervento, una ventina di minuti, carico di richiami e pieno zeppo di battute, ma poco "politico": è quello con il quale Beppe Grillo ha concluso la prima giornata di Italia a 5 Stelle di Imola. La parte politica l'ha lasciata tutta a Gianroberto Casaleggio, "lui è il guru, io sono l'elevato", ha scherzato.

Non ha affrontato il tema della candidatura a premier, limitando a fare una battuta su Di Maio: "Ora lo vedete così, è una macchina da guerra, ma quando lo abbiamo preso parlava come Bassolino". "Ci dicevano non ce la farete mai - ha detto - ma l'utopia non bisogna mai perderla di vista". Poi ha concluso con uno dei soliti attacchi ai giornalisti: "Vengono fuori da casa mia e aspettano ore per guadagnare cinque euro, a volte mia moglie li fa entrare in casa per andare in bagno: pisciano a casa mia e poi con i loro articoli mi fanno un culo così...".

Casaleggio: prima elezioni definiremo squadra governo - "Quando andremo alle elezioni, speriamo presto, presenteremo a priori non solo il candidato presidente del consiglio, ma anche la squadra di governo: la squadra non la sceglie il presidente del consiglio, ma gli iscritti". Dice Gianroberto Casaelggio, fondatore del Movimento 5 Stelle. "Anche se è difficile farlo - ha detto - faremo un programma di governo con gli iscritti e faremo un programma pluriennale".

"Peggio dei partiti non potremmo fare anche se ci impegnassimo, andremo al governo il prima possibile perché noi siamo trend del futuro. Andremo al governo anche grazie a fatto che quello che abbiamo detto lo abbiamo sempre fatto, quello che non abbiamo fatto è perché non ce l'hanno lasciato fare, noi abbiamo dato l'esempio". Conclu Casaleggio.

Di Maio: Renzi eletto premier grazie ai voltagabbana - "Nella Costituzione del Portogallo si dice che tutti quelli che cambiano casacca vanno a casa: se avessimo anche noi un articolo cos^ Verdini non sarebbe un padre costituente: è grazie ai voltagabbana che Renzi è il terzo presidente del consiglio non eletto". Lo ha detto, parlando a Imola dal palco di Italia a 5 Stelle, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Nel suo applauditissimo intervento Di Maio ha rilanciato temi come il vincolo di mandato, il referendum propositivo, il recall per gli eletti. "Non c'è un governo ideale - ha detto - anche noi falliremo se non ascolteremo, non vogliamo occupare le istituzioni ma restituirle ai cittadini. Solo in quel momento democrazia sarà nelle mani del popolo".

Dario Fo inscena dialogo fra Renzi e il Papa - Un dialogo surreale fra Matteo Renzi e il Papa nel quale, alla fine Francesco si dimette nominando papa il presidente del consiglio. E' la piece che Dario Fo ha improvvisato sul palco di Italia a 5 Stelle. Il premio Nobel ha parlato per una ventina di minuti recitando il dialogo fra Francesco "Il presidente del consiglio del nostro paese, evito di pronunciare il suo nome perché lui non ci tiene ad apparire". Nel dialogo di Fo il Papa chiede a Renzi se si ritenga un buon cristiano e lo accusa di aver abolito l'articolo 18 e di altri provvedimenti fatti dal governo. Alla fine Francesco decide di dare le dimissioni e nomina Renzi Papa, col nome di "Matteo primo". "Ridere - ha detto Dario Fo - ha sempre fatto paura".

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