LA PROPOSTA DI LEGGE

"Troppe liberalizzazioni", la Lega vuole dare una sforbiciata a parrucchieri e barbieri

Il Carroccio punta a un "contingentamento del numero di abilitazioni professionali" per ogni Comune

02 Nov 2025 - 11:11
 © Istockphoto

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La Lega vuole dare un "taglio" alla "liberalizzazione indiscriminata" di barbieri e parrucchieri. È il senso della proposta di legge del Carroccio alla Camera, che punta a un "contingentamento progressivo del numero di abilitazioni professionali" per le attività di "acconciatore, barbiere e parrucchiere che possono essere conseguite in ciascun Comune, al fine di tutelare la concorrenza leale, garantire l'equilibrio dell'offerta sul territorio e incentivare la qualità professionale e l'innovazione".

Cosa prevede la proposta di legge

 Il testo, firmato dal capogruppo Riccardo Molinari e altri deputati leghisti, prevede che il ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilisca il limite massimo delle abilitazioni conseguibili in ciascun Comune ogni anno e per i prossimi cinque anni, tenendo contro della densità degli esercizi commerciali attivi, della popolazione residente e del flusso turistico. Lo stesso ministero, secondo la proposta, deve definire i criteri di valutazione delle richieste considerando qualifiche professionali, esperienze documentate e grado di innovazione e specializzazione dei servizi proposti.

Nella proposta di legge del Carroccio, il Mimit deve inoltre adottare un Piano nazionale di riduzione del numero degli esercenti, da aggiornare ogni tre anni, con incentivi alla cessazione volontaria dell'attività, progetti di riconversione e riqualificazione professionale, e sospensione degli iter di abilitazione nei Comuni a elevata densità di barbieri e parrucchieri già attivi, con possibili deroghe in zone montane, rurali o con carenza di servizi.

Prevista anche una Commissione di vigilanza "incaricata di monitorare l'andamento del mercato" del settore. Il provvedimento vuole infine introdurre sanzioni più dure, da 5mila a 50mila euro, per chi svolge il mestiere senza abilitazione.

La distribuzione dei parrucchieri in Italia

 Secondo gli ultimi dati, in Italia sono attivi circa 90mila saloni di parrucchiere: ciascuno serve in media 650 abitanti. Dal punto di vista geografico, la distribuzione maggiore di parrucchieri si trova nel Settentrione, con il 46,4% del totale. Segue il Meridione con il 24%, il Centro con il 19,9% e le isole con il 9,7%.

La riforma Ancorotti

 Non solo la Lega vorrebbe dare un "nuovo look" al settore. In estate il senatore Renato Ancorotti di Fratelli d'Italia aveva depositato un disegno di legge che puntava a ridisegnare l'attività di centri estetici e parrucchieri, introducendo profili professionali (esistenti ma di fatto non ancora riconosciuti) e una stretta per chi lavora abusivamente. A venticinque anni dalla legge di riferimento, per il senatore Ancorotti è infatti necessaria una svolta nel settore, specie considerando che si è sviluppata una domanda di mercato sempre più diversificata.

L'aspetto centrale della riforma riguarda la formazione delle figure del settore: non basterà più una qualifica professionale, ma bisognerà superare un esame di abilitazione al termine di un corso di formazione. Verrebbero poi introdotte due nuove figure professionali: l'onicotecnico, specialista del trattamento e della ricostruzione delle unghie, e il truccatore tecnico, impiegato per la cura di ciglia e sopracciglia, a cui si aggiungono i make-up artist e gli esperti di extension e laminazione. Nel disegno di legge Ancorotti, ciascuna delle categorie dovrà frequentare corsi di formazione a livello regionale della durata minima di 600 ore. Aumentano anche le multe per coloro che operano senza avere i requisiti, con una sanzione che va da 5mila a 50mila euro, rispetto alla forbice attuale di 500 euro-2mila euro.

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