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Lavoro nero, Tiziano Renzi: "Pagavo in contanti" | M5s: "Scuse a Di Maio"

Bufera sullʼazienda del padre dellʼex premier che si difende dopo le accuse de La Verità: "Campagna diffamatoria, partita querela per Belpietro". Il Movimento contrattacca: "Matteo complice del padre"

Lavoro nero, Tiziano Renzi:
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"Anche questa mattina La Verità, con il direttore Belpietro e il giornalista Amadori, insistono nella loro campagna diffamatoria contro di me, la mia famiglia, le mie aziende".

Lo ha affermato Tiziano Renzi replicando alle accuse, lanciate dal quotidiano, di aver pagato lavoratori in nero per la diffusione di giornali a Firenze. La notizia era stata ripresa dal M5s contrattaccando alle polemiche mosse dall'ex premier dem Matteo Renzi a Luigi Di Maio dopo l'inchiesta di alcuni giorni fa de Le Iene su alcuni casi di lavoro in nero emersi nell'azienda di Antonio Di Maio, padre del vicepremier.

Il M5s: "Renzi chieda scusa a Di Maio e dia spiegazioni" - Dopo l'inchiesta lanciata da La Verità sui lavoratori in nero pagati dall'azienda di Tiziano e Matteo Renzi, il M5s accusa: "Siamo curiosi di sapere come adesso il Pd commenterà la vicenda venuta fuori sui lavoratori senza contratto gestiti da Matteo Renzi e suo padre, quando li mandavano a distribuire giornali a nero nella loro Firenze". "Per giorni gli esponenti del Pd, Renzi in testa, nascondendo i propri scheletri nell'armadio, - affermano i pentastellati - hanno dispensato lezioni di morale. Dall'alto della propria ipocrisia hanno tentato di infangare il nome di Luigi per un bidone, una carriola e qualche calcinaccio abbandonati nella proprietà del padre, coprendosi di ridicolo perché Luigi era totalmente estraneo alla vicenda". "Al contrario - così come emerge dall'inchiesta de La Verità - Matteo Renzi era coinvolto in prima persona negli affari del padre, ne era persino complice". "È questa la la fotografia di ciò che rimane delle opposizioni: - concludono - il nulla mischiato con il grottesco. Renzi e il suo partito adesso chiedano scusa e diano spiegazioni sulla vicenda".

La replica di Tiziano Renzi - A stretto giro arriva la replica di Tiziano Renzi, che spiega la sua verità in merito all'inchiesta portata avanti dal quotidiano di Maurizio Belpietro. "I ragazzi che distribuivano i quotidiani erano pagati cash perché trattenevano il loro compenso da ciò che incassavano con la vendita dei quotidiani", dice il padre dell'ex premier dem. "Poi ovviamente l'azienda provvedeva al pagamento delle tasse come previsto dalla legge. Era pagamento in contanti, non in nero: una semplice differenza che in sede di tribunale sarà facilmente dimostrabile", aggiunge Tiziano Renzi.

Tiziano Renzi annuncia querela - Poi l'annuncio della querela: "Ho dato mandato ai legali di procedere contro il signor Belpietro. Il tempo sarà galantuomo contro questa ennesima schifezza come lo è stato con il signor Travaglio e mi auguro lo sarà con le altre cause gia aperte contro il signor Belpietro", afferma. "Stupisce che questi signori, nonostante i tanti procedimenti aperti e le condanne, continuino a pontificare a reti unificate contribuendo a creare un clima di odio e di fake news", conclude.