"Ben vengano i voti di chi appoggerà la nostra proposta, ma niente trattativa sui 10 anni con profitto", ha detto il segretario di Fi. Il Carroccio: "Irricevibile"
Sullo Ius Scholae, la proposta di legge di Forza Italia per la cittadinanza dopo 10 anni di scuola, Antonio Tajani ha aperto anche alle opposizioni. "Noi abbiamo la nostra proposta e siamo pronti a discuterla con tutti quanti. Chiunque vuole votarla, la voti", ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri. Ma da parte della Lega è arrivata una chiusura netta: "Una proposta irricevibile dal punto di vista politico e tecnicamente sbagliata", ha fatto sapere il Carroccio.
Tajani: "Nessuna discussione sui 10 anni" - "Noi non andiamo sotto i 10 anni. Non esiste alcuna possibilità di sconto sui 10 anni", ha però sottolineato Tajani. "Noi siamo sempre stati contro la proposta referendaria e contro la proposta del Pd che diceva 5 anni. Per noi questo è inaccettabile. Non c'è nessuna possibilità di discussione sui 10 anni. Ben vengano i voti di chi appoggerà la nostra proposta, ma non siamo disposti a fare nessuna trattativa sui 10 anni con profitto", ha rimarcato.
"È il Pd che deve votare con noi" - Se il Pd è per 10 anni lo dica. Si può discutere, ma non si può trovare un accordo su un cambiamento della nostra proposta", ha aggiunto Tajani. E a chi gli chiede se Fi è pronta a votare col Pd qualora i dem chiedano la calendarizzazione della proposta azzurra, il vicepremier risponde: "Non è che noi siamo pronti a votare con loro, è il Pd che deve votare la nostra proposta. Chiunque vuole votare la nostra proposta, la voti".
Lega: "Irricevibile" - Il capogruppo della Lega in commissione Cultura, Rossano Sasso, definisce la proposta di Fi come "tecnicamente sbagliata" e "irricevibile" anche "dal punto di vista politico". Per Sasso, "tecnicamente chi fa una proposta del genere non conosce la realtà delle scuole". Gli fa eco la vicesegretaria della Lega Silvia Sardone, che incalza: "Chi fa questa proposta a guardare l'esito del referendum della cittadinanza. Facciamo proposte su quello che gli italiani vogliono".
Conte: "Facciamolo subito" - Giuseppe Conte, leader del M5s, è ottimista dopo l'apertura di Forza Italia allo Ius Scholae. "Sperando che non sia una chiacchiera estiva come avvenne l'anno scorso durante la calura agostana, non aspettiamo altro. La nostra battaglia per lo Ius Scholae è di anni e anni. Se davvero Fi è conseguente, ci ride il cuore". E aggiunge: "Non aspettiamo altro. La questione è così importante che potremmo anche rinunciare anche a un po' di ferie. Facciamolo subito".
Le proposte di Pd e Fi - Le proposte di Fi e Pd sulla cittadinanza presentate in Parlamento hanno un punto di contatto: è il rilievo dato da entrambi i partiti alla formazione scolastica, sebbene gli anni di frequenza richiesti siano diversi. Per gli azzurri, serve aver superato tutte le classi della scuola dell'obbligo. Per i dem, invece, sono sufficienti 5 anni, compresa la scuola dell'infanzia.
Cosa vuole Fi - Fi introduce il nuovo concetto di "Ius Italiae" e prevede che i bimbi stranieri nati in Italia, o che arrivino in Italia entro i 5 anni di età, residenti ininterrottamente per 10 anni sul suolo nazionale possano ottenere la cittadinanza a 16 anni. Il discrimine è l'aver frequentato e superato le classi della scuola dell'obbligo: 5 anni di elementari, 3 anni di medie e 2 di superiori. Finché il ragazzo è minorenne la richiesta della cittadinanza, secondo gli azzurri, dovrà essere fatta da un genitore. Se quest'ultimo non esercita tale facoltà, il ragazzo potrà chiedere la cittadinanza al compimento del diciottesimo anno. La proposta azzurra modifica, riducendola, la possibilità di trasmissione della cittadinanza con lo Ius Sanguinis.
Cosa vuole il Pd - Il disegno di legge sullo stesso tema presentato dal Pd prevede sia lo Ius Soli, sia lo Ius Scholae. I dem vorrebbero due canali principali per il riconoscimento della cittadinanza: ai minori nati in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno è soggiornante regolare nel nostro Paese da almeno un anno al momento della nascita del figlio; a coloro che, giunti in Italia entro i 12 anni, abbiano frequentato almeno 5 anni il sistema nazionale d'istruzione, inclusa la scuola dell'infanzia.
Il Pd chiede, parallelamente, anche la riduzione del vincolo della residenza continuativa: da 10 a 5 anni per chi non appartiene a uno Stato membro dell'Ue; a 3 anni se appartiene a uno Stato Ue; a 2 anni se riconosciuto come rifugiato, o persona cui è stata accordata la protezione sussidiaria o se apolide. Il Pd vuole riconoscere a tutti i minori nati in Italia o con background migratorio, inclusi i rifugiati e richiedenti asilo, la possibilità di essere tesserati presso le federazioni sportive nazionali. Nei casi di evidente interesse sportivo (confermato da una commissione Coni), i dem chiedono si possa ottenere la cittadinanza italiana se è stato completato un ciclo scolastico di almeno 5 anni in Italia, oppure se almeno uno dei genitori è nato in Italia, o se uno dei genitori dimostri almeno un anno di residenza regolare.