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Inchiesta Open, Renzi: "A rischio la separazione dei poteri" | "Prestito casa non c'entra, miei denari sono pubblici"

Lʼex premier: "Sto difendendo lʼindipendenza della politica". Ma lʼAnm non ci sta: "Eʼ un attacco alla magistratura, un vano tentativo di intimidazione"

"Quello che è accaduto costituisce un vulnus clamoroso nella vita democratica del Paese.

Chi non reagisce accetta che si metta in discussione il principio della separazione dei poteri e lascia che siano i magistrati a decidere che cosa sia un partito e cosa no". Lo ha detto Matteo Renzi, riferendosi all'indagine sulla fondazione Open. "Il prestito casa non c'entra, miei denari sono pubblici", ha aggiunto.

"Non sto attaccando l'indipendenza della magistratura, ma sto difendendo l'indipendenza della politicaAspetteremo le indagini con la libertà di chi conosce la verità. Ma contemporaneamente porteremo a tutti i livelli istituzionali lo sconcerto di chi vede messo in dubbio una colonna del sistema istituzionale con due magistrati che invadono il terreno della politica", ha sottolineato l'ex premier.

 

"Non vedo l'ora di intervenire in Aula" Il leader di Italia Viva ha poi riferito che "il capogruppo del neonato partito al Senato ha chiesto di calendarizzare con urgenza una discussione su questo tema. Non vedo l'ora di intervenire sul punto". E ha aggiunto: "Se qualcuno pensa di intimorirmi, ha sbagliato persona. Farò più tv del previsto, più radio del previsto, più social del previsto".

 

"Prestito casa non c'entra, miei denari sono pubblici" Un articolo uscito per l'Espresso "dice che nell'acquisto della mia abitazione io abbia ricevuto un prestito", ha affermato ancora l'ex premier. "Sì, è vero. Ma questa storia non ha nulla a che vedere con la vicenda Open. Dovendo fare un anticipo ho fatto una scrittura privata con una persona per un prestito concesso e restituito nel giro di quattro mesi. I miei denari sono pubblici. Non c'entra nulla con la fondazione".

 

"Ho fondato un partito a mia insaputa" "Questa è una ferita al gioco democratico perché noi abbiamo fatto la battaglia per abolire il finanziamento pubblico", ha proseguito Renzi. "Ma poi se chi del tutto legittimamente finanzia una fondazione, vede che questa fondazione viene improvvisamente trasformata dall'interpretazione di un magistrato in un partito. Vuol dire che io ho fondato un partito a mia insaputa, mettiamola così".

 

Anm: "Da Renzi attacco all'indipendenza della magistratura" L'Anm "respinge con fermezza l'ennesimo attacco all'autonomia ed indipendenza della magistratura e esprime piena solidarietà ai magistrati fiorentini". E definisce, riferendosi a Renzi (pur senza citarlo), "gravissime le dichiarazioni di un esponente delle istituzioni che, per reagire ad un'iniziativa giudiziaria, attacca personalmente i magistrati titolari dell'indagine" , esprimendo "indignazione". Se il tentativo è quello di intimidire i magistrati, è e resterà vano", avverte la giunta dell'Anm.

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