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Governo, Salvini incalza Meloni: "Difesa dei confini, flat tax, pace fiscale e Quota 41" | FdI: "Conta il programma comune"

La Lega presenta le sue proposte e mette pressione sul premier subito alle prese con scelte importanti già nella legge di bilancio

Governo, Salvini incalza Meloni: "Difesa dei confini, flat tax, pace fiscale e Quota 41" | FdI: "Conta il programma comune" - foto 1
Ansa

Il governo ha solo pochi giorni di vita eppure Salvini pone già con forza i suoi paletti in materia economica elencando esplicitamente quelle che sono le sue priorità alla premier Meloni: subito abolizione della legge Fornero, quota 41, flat tax al 15% e pace fiscale.

Insomma, la Lega fa capire che non intende minimamente svolgere il ruolo da "junior partner" in modo remissivo, ma anzi, in qualche modo, detta una sua agenda economica, in modo autonomo rispetto alla coalizione. FdI replica: "Conta il programma comune"

 

Le prime iniziative di Salvini - Nel corso di una riunione con i massimi esperti del partito, compreso il neoministro dell'Economia Giorgetti, Salvini rende plastica la volontà di far sentire subito la sua voce forte e chiara nell'ambito dell'esecutivo. Anche dalle sue prime azioni da ministro delle Infrastrutture, emerge la volontà di incidere su ogni versante, non solo su quello delle grandi opere, si pensi al Ponte sullo Stretto, ma anche su quello della sicurezza, della lotta all'emigrazione clandestina. Non a caso ha incontrato l'Ammiraglio Nicola Carlone, comandante generale della Guardia Costiera, un corpo che, ricorda la Lega, "vanta un personale con 10.800 donne e uomini e centinaia di uffici e comandi in tutta Italia". Come dire, un piccolo esercito a sua disposizione pronto a battersi per "tornare a difendere i confini", proprio come fece quando era al Viminale. Ma anche per dare come acquisita la delega sui porti.

 

La giornata della fiducia al governo Meloni

 

 

L'irritazione di Meloni - Un attivismo che cade alla vigilia del voto di fiducia a Montecitorio, in quello che si annuncia il "Meloni day", il momento in cui il Presidente del Consiglio raccoglierà i frutti del suo successo elettorale. Dal resto della maggioranza trapela irritazione per una condotta che viene definita quanto meno irrituale. C'è chi pensa che sia solo il modo con cui si punta a rovinare la festa al premier, di occupare la scena. Ovviamente, da parte della Lega, nessuno pensa di voler lanciare alcun ultimatum a un governo che non ha ancora assunto alcuna decisione. "Era una riunione di partito - minimizza il leghista  Borghi rivolto agli alleati - e penso che anche loro facciano riunioni coi vari dipartimenti. Riunioni sull'economia ne abbiamo sempre fatte, avremmo dovuto sospenderle per l'occasione?".

 

Ma al di là delle schermaglie dialettiche è chiaro che la Lega vuole spingere forte l'acceleratore su alcuni temi identitari che hanno segnato la sua campagna elettorale a cui nessuno vuole mettere in secondo piano, ora che sono al governo: si pensi alla versione hard della flat tax, da sempre poco gradita a Fratelli d'Italia, alle misure sulla carta costose, come la pace fiscale e la riforma delle pensioni. Ma anche immigrazione e autonomia. Il ministro agli Affari Regionali Calderoli, annuncia di aver già sentito nel weekend tutti i governatori e che, dopo la fiducia, inizierà "una serie di incontri con le delegazioni di tutte le Regioni". Anche il Presidente del Veneto Zaia, spinge per far presto: "Lega, FdI e Forza Italia, hanno tutte sostenuto con convinzione il referendum, quindi per un fatto di coerenza l'autonomia dovrà vedere la luce con questo governo. La dovrà vedere in fretta visto e considerato che per 5 anni abbiamo lavorato e ci siamo confrontati con cinque governi diversi".

Insomma, tutti elementi di una strategia da parte della Lega che punta a mettere pressione sul presidente del Consiglio alle prese da subito con scelte importanti, già nella prossima legge di bilancio. Una prima uscita che potrebbe essere un piccolo antipasto di quella che sarà la linea della Lega nel nuovo esecutivo.

 

Il primo Consiglio dei ministri del governo Meloni

 

Lollobrigida: "Agenda Salvini? Conta il programma comune" - "È legittimo fare proposte e ragionare poi insieme sulla fattibilità e sui tempi. Certamente quelle scritte nel programma comune sono priorità". Così Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare in un'intervista a la Stampa, a proposito dell'insistenza di Salvini nel ribadire il programma della Lega: flat tax, rottamazione delle cartelle e Ponte sullo Stretto. "Speriamo di riuscire a raggiungere tutti gli obbiettivi del programma nei prossimi 5 anni. Compatibilmente con le tante emergenze che dobbiamo affrontare", aggiunge.

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