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Salvini: "A Draghi abbiamo detto che la Lega è a disposizione, non abbiamo posto condizioni"

Il segretario leghista pronto a votare la fiducia come Forza Italia nonostante il no di Fratelli dʼItalia

Anche la Lega è pronta a votare la fiducia al governo Draghi. E' questo l'esito delle consultazioni che il premier incaricato Mario Draghi sta per concludere. A Montecitorio si è recata la delegazione leghista con Matteo Salvini. Così il segretario al termine dell'incontro: "Abbiamo detto a Draghi che la Lega è a disposizione e non abbiamo posto condizioni. Ci siamo confrontati mezz'ora sul futuro del Paese. Draghi è il futuro dei nostri figli". 

La Lega appoggia Draghi: "Non chiederemo posti" - "Siamo a disposizione. Non poniamo veti". Matteo Salvini ha sciolto la riserva e dato il suo appoggio al nuovo esecutivo. "È stata una mezz'ora di confronto interessante e stimolante sull'idea di Italia che per diversi aspetti coincide - ha dichiarato Salvini al termine delle consultazioni -. Al centro del colloquio c'è stato il tema della crescita, dello sviluppo, dei cantieri, delle imprese del turismo, del lavoro e non della beneficenza, del no all'aumento delle tasse e del no a patrimoniali. Noi non poniamo condizioni. Abbiamo parlato di Europa: non si tratta di essere europeisti o antieuropeisti. Se c'è da difendere gli interessi nazionali vogliamo far parte di un governo che vada a trattare a Bruxelles a testa alta". E infine: "Non è il momento dei no. Dalla Lega o un sì convinto o nulla. Non chiederemo posti, decide Draghi".

 

La Lega segue Forza Italia, mentre Meloni "stacca" Fratelli d'Italia e non voterà la fiducia - La decisione della Lega era particolarmente attesa. Non solo perché è il secondo gruppo parlamentare dopo il M5s, ma anche perché serviva capire come si sarebbe mossa dopo che gli amici del Centrodestra avevano preso strade diverse. Forza Italuia, infatti, ha deciso di appoggiare Draghi per "il governo dei migliori", mentre Fratelli d'Italia, con Giorgia Meloni, non voterà la fiducia e, al massimo, si asterrà al momento decisivo. Finora, Draghi ha incassato i sì del Pd, di Iv e di altre forze minori. C'è da capire cosa farà LeU, che aveva posto come condizione quella di non stare in maggioranza insieme ai sovranisti. Lega e Partito Democratico, invece, sono pronti a fare cadere i paletti precedentemente messi.

 

 

Le prossime mosse di Draghi - Terminate le consultazioni, Mario Draghi presumibilmente avrà un colloquio telefonico con Mattarella (non è previsto salga al Quirinale). L'ex numero uno della Bce potrebbe sciogliere la riserva e cominciare a fare la sintesi dopo il primo giro di consultazioni. Lunedì incontrerà le parti sociali, poi potrebbe fare un secondo (rapido) giro di consultazioni con i partiti prima di arrivare alla formulazione della squadra di governo.

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