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Governo, c'è l'ok di M5s e Lega: Draghi va oltre la maggioranza "Ursula"

Crimi: "Disponibili a sostenere un governo politico che abbia una maggioranza solida". Salvini: "Con il premier incaricato unʼidea comune di Italia". Lunedì e martedì secondo giro di consultazioni

Consultazioni, il giorno della Lega e del Movimento 5 stelle

A settantadue ore dal conferimento dell'incarico di formare un nuovo governo Mario Draghi allarga il perimetro della maggioranza: assicura lealtà il M5s e ci sta, senza porre "veti e condizioni", anche la Lega. L'ex presidente Bce al momento può contare su un sostegno che va oltre la formula Ursula, ma se e come includere il partito di Matteo Salvini non è una carta facile da giocare.

Lunedì e martedì secondo giro di consultazioni I vertici del Pd ribadiscono il proprio appoggio ma sedere accanto all'avversario di sempre fa emergere qualche nervosismo nel partito. Che va sommato allo scetticismo di LeU e alle divisioni che attraversano i 5 Stelle. Tutti ora guardano a Draghi e alla sintesi di cui si dovrà fare carico. Terminato il primo giro di consultazioni, lunedì e martedì il premier incaricato si appresta a farne un secondo: lo schema è identico, prima le forze più piccole, poi i partiti più grandi ma i tempi sono meno dilatati. E partirà anche il dialogo con le parti sociali. Squadra e programma sono tutti da comporre.

 

Esecutivo tecnico, politico o misto? Draghi ha chiesto "fiducia" ai propri interlocutori, che ora attendono che scopra le carte. Si tratta di capire se l'esecutivo avrà una prevalenza di tecnici, se saranno di area e dunque legati ai partiti, o se entreranno direttamente esponenti delle varie forze politiche. E se il programma avrà un respiro ampio, di legislatura o un orizzonte più ristretto con pochi punti all'ordine del giorno.

 

 

M5s: "Ripartire dalla maggioranza del Conte bis"Beppe Grillo, che è sceso a Roma e ha partecipato alle consultazioni per blindare il Movimento, traccia intanto alcune linee. Ambiente e giovani sono i due capisaldi per il fondatore dei 5 Stelle, che davanti ai suoi nel corso del vertice alla Camera, invoca addirittura Radio Londra come segno della "resistenza". Dura un'ora il colloquio con il premier incaricato e, quando il capo politico Vito Crimi esce, la virata verso il sì è chiara: "Abbiamo ribadito il concetto che quando e se si formerà un nuovo governo noi ci saremo sempre con lealtà". Il M5s è disponibile ad appoggiare un "governo politico con una maggioranza solida. Si deve partire dalla maggioranza precedente, che ha ottenuto risultati importanti".

 

 

"Pronti a difendere il reddito di cittadinanza" I 5 Stelle rivendicano la misura bandiera del reddito di cittadinanza, che sono pronti a difendere a spada tratta. Hanno già chiesto un governo politico e una maggioranza solida, ora sottolineano la necessità di una visione "solidale, ambientalista, europeista". Grillo che per ragioni di protocollo non parla davanti alle telecamere al termine dell'incontro con Draghi pubblica un post su Facebook. Cita Platone e lascia a chi legge la scelta della chiave interpretativa: "Voler accontentare tutti è una via per l'insuccesso", scrive.

 

 

Conte: "Guardiamo al bene del Paese" C'è chi legge queste parole come un messaggio interno, un invito a non rimanere ostaggio delle posizioni anti-Draghi. Come quella di Di Battista, che resta contrario e che potrebbe trascinare con sé qualche senatore. Ma c'è anche chi tra le forze politiche pensa sia un avviso contro un governo di tutti, che includa anche la Lega. Con cui pure il Movimento ha governato, con Conte presidente del Consiglio. Che ha preso parte al vertice pentastellato, scegliendo però la linea del riserbo. "Non guardiamo ai destini personali - dice ai cronisti - guardiamo al bene del Paese".

 

 

Dopo il sì di FI c'è anche quello di Salvini Dopo l'apertura di Forza Italia, arriva dunque anche quella ufficiale di Matteo Salvini. Il leader leghista lo dice chiaramente: ha parlato con tanti imprenditori ma anche con i suoi al partito, e tutti gli hanno chiesto di non restare sugli spalti mentre si gioca la partita del Recovery Plan. L'obiettivo è ridisegnare le infrastrutture materiali e immateriali del Paese e i governatori della Lega non vogliono rimanere esclusi.

 

 

Orlando (Pd): "Con Draghi Salvini è diventato europeista in 24 ore" Sostiene Salvini di avere con Draghi un'idea "comune" di Italia e smorza anche le posizioni più anti-europeiste: "Noi siamo in Europa e vogliamo far parte di un governo che difenda a Bruxelles a testa alta anche gli interessi dell'Italia", dice attirandosi il sarcasmo del Pd. "Primo effetto Draghi. Salvini europeista in 24 ore", commenta il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando. Una sintonia, quella con il premier incaricato, che Salvini dice di registrare anche sulla lotta al Covid: c'è la necessita' di "tornare a vivere". Una "riflessione fatta da Draghi e da noi condivisa".

 

Resta il no della Meloni: "Solo i regimi non hanno opposizione" Solo Giorgia Meloni resta ferma sul no a Draghi. "Io penso che oggi Fratelli d'Italia stia facendo una cosa utile. In un sistema democratico deve esserci un'opposizione, nei sistemi totalitari non esiste l'opposizione. Draghi ha un altissimo gradimento tra il 60-70% ed il restante 30-40% di italiani non ha diritto di rappresentanza parlamentare?", afferma la leader di FdI al Tg5. Parlando del cosiddetto governo dei migliori, Meloni aggiunge: "Io non ne conosco, non conoscendo la squadra di governo, però conosco la gran parte della maggioranza Drgahi che è quella che sosteneva Conte".

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