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Governo, il premier Conte parla alle 18: "Ho alcune cose importanti da dire"

Il presidente del Consiglio vuole uscire dallo stallo post-elettorale e capire se lʼesecutivo può continuare a lavorare. Centinaio: "Faccia il miracolo o si va al voto". Intanto è stato rinviato alle 20 lʼincontro inizialmente convocato per le 17:30 a Palazzo Chigi

Governo, il premier Conte parla alle 18:
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Il premier Giuseppe Conte terrà una conferenza stampa alle 18:15 per parlare del futuro del governo dopo i toni accesi dell'ultima campagna elettorale e le tensioni tra Lega e M5s.

"Ho alcune cose importanti da dire a tutti voi", ha scritto su Twitter. Conte indicherà le sue condizioni per proseguire alla guida dell'esecutivo. Poi, a margine di un evento alla Luiss di Roma, ha sottolineato:  "Mi impegno molto, sono sempre molto determinato". "Faccia il miracolo o ci sono le urne", è la sollecitazione arrivata dal ministro delle Politiche agricole Centinaio.

Intanto è stato rinviato alle 20 l'incontro inizialmente convocato per le 17:30 a Palazzo Chigi con i capigruppo di Lega e M5s, i relatori, i viceministri Castelli e Garavaglia e i ministri Toninelli e Fraccaro. L'obiettivo è quello di fare chiarezza sull'emendamento della Lega al decreto sblocca-cantieri per sospendere di due anni il codice degli appalti.

Il punto di non ritorno del governo - Al premier è chiaro che, dopo dodici mesi, il suo governo è arrivato a un punto di non ritorno: con una campagna elettorale iniziata più di un mese fa e, di fatto, mai conclusa, i toni della discussione politica restano accesissimi. Per questo, in un momento delicato della vita dell'esecutivo giallo-verde, Conte ha deciso di richiamare i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, alle loro responsabilità per cercare di uscire dalle sabbie mobili. 

Le richieste di Conte - Nel suo discorso Conte ripercorrerà le cose buone realizzate e proporrà una lista di provvedimenti su cui lavorare. E proprio su molti lavori che il governo si era ripromesso di portare avanti, ci si è arenati negli ultimi mesi, a mano a mano che si avvicinavano le Europee e a Palazzo Chigi si sono visti molti rimpalli di responsabilità e l'utilizzo di toni che hanno bloccato l'operosità del governo. Conte chiederà apertamente a Salvini e Di Maio se esiste la volontà, da entrambe le parti, di ritrovare quell'armonia che ha guidato i primi mesi di governo perché il suo è, e resta, un ruolo di garanzia, ma le garanzie ora le devono dare principalmente i due contraenti del contratto. 

Lega pronta a staccare la spina? - Conte ha deciso di parlare, in conferenza stampa, prima del vertice di maggioranza che si terrà con tutta probabilità venerdì (visti gli impegni di Salvini per i ballottaggi e il viaggio in Vietnam del premier e, soprattutto, nel momento in cui la Borsa sarà chiusa). Un modo per inchiodare i due leader a una riflessione forzata, a cui poi dovranno seguire risposte univoche. Salvini, però, non sembra aver colto questa sfumatura, dal momento in cui ha deciso di riempire la sua agenda di impegni elettorali, in vista dei ballottaggi di domenica. In ambienti leghisti, infatti, trapela uno schema d'azione abbastanza deciso: è proprio il secondo turno delle amministrative il D-day della Lega, pronta a staccare la spina al governo il giorno successivo. 

Le mosse di Salvini e l'ombra del ritorno alle urne - Secondo Salvini, l'agenda del governo va cambiata: "Servono i sì, altrimenti non si va avanti", ha ripetuto il leader leghista lasciando, sullo sfondo, l'alternativa del ritorno alle urne. Gli argomenti messi sul tavolo (autonomie, Flat Tax e lo stop del codice appalti) sono proposte per Di Maio difficili da digerire in un pacchetto unico. Sulla tassa piatta e il regionalismo differenziato si può discutere, sedersi attorno a un tavolo e trovare la quadra, secondo quanto filtra dai 5 Stelle, ma sul resto no. È per questo che sono in aumento coloro che ad ora scommettono sull'incidente in aula al Senato proprio sul codice appalti. Potrebbe essere questa la risposta della Lega alla richiesta di svolta del premier Conte.

Centinaio: "Accordo o elezioni" - L'importanza del discorso di Conte non sfugge al ministro delle politiche agricole, Gian Marco Centinaio. "Auspico che il presidente Conte faccia un miracolo. Continuo a essere dell'idea che la campagna elettorale è finita e i toni si devono abbassare. Il premier deve ricominciare a far parlare la politica, e soprattutto i due contraenti del contratto, di cose concrete", ha detto il leghista. Da parte del Carroccio, secondo Centinaio, c'è "la buona volontà, ma se non ci dovessero essere le condizioni, se non si riesce a mettersi d'accordo, non vedo alternativa alle elezioni", ha concluso.