Il presidente del Consiglio: "Atreju è sempre stata una casa aperta al dialogo, anche con chi la pensa diversamente". Il leader M5s: "Chiesi in passato il confronto, non mi sottraggo oggi"
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Sì al confronto con Elly Schlein ad Atreju, ma se partecipa anche Giuseppe Conte in un dibattito a tre. Questa la "mossa" di Giorgia Meloni in risposta alla segretaria del Pd, che mercoledì aveva detto di essere disponibile a rispondere favorevolmente all'invito a partecipare alla festa di FdI, ma solo se in un faccia a faccia sul palco con il premier. Alla fine Schlein dice "no" al confronto unico e il dibattito, ancora una volta, salta.
Tutto è successo nel giro di poche ore. Prima è arrivata la presa di posizione di Conte, invitato come tutti i leader dell'opposizione. "Certo, già l'anno scorso mi ero dichiarato disponibile e quindi lo sono anche quest'anno e sempre a un confronto con Giorgia Meloni", ha fatto sapere il leader M5s attraverso il suo staff.
Meloni ha colto la palla al balzo, uscendo a strettissimo giro (circa 40 minuti) con un post su Facebook: "Leggo che Elly Schlein avrebbe finalmente accettato l'invito di Fratelli d'Italia a partecipare ad Atreju, ma solo in caso di un confronto diretto con me. Atreju è sempre stata una casa aperta al dialogo, anche con chi la pensa diversamente. Sono quindi pronta a confrontarmi con l'opposizione. Ma ritengo che al confronto debba partecipare anche Giuseppe Conte".
La motivazione data dal premier è di quelle studiate per mettere in difficoltà l'avversaria ed evitare di darle un riconoscimento pubblico della leadership del campo largo. "Per due ragioni: la prima - spiega Meloni - è che Giuseppe Conte, a differenza di Elly Schlein, anche negli anni passati è venuto ad Atreju senza imporre alcun vincolo. Lo ha fatto anche da presidente del Consiglio. La seconda è che non spetta a me stabilire chi debba essere il leader dell'opposizione, quando il campo avverso non ne ha ancora scelto uno. Da parte mia, quindi, sono disponibile a un confronto unico con entrambi".
In serata è arrivata la replica di Schlein: "Mi dispiace - dice - che Giorgia Meloni abbia rifiutato di fare il confronto con me, tanto più che l'anno scorso prima delle europee aveva accettato. Forse oggi faccio più paura, visti i risultati elettorali. Vuole fare il confronto anche con Giuseppe Conte? Benissimo, portasse anche Matteo Salvini. Vuole fare il confronto di coalizione? Benissimo, portasse anche Tajani e noi portiamo anche Fratoianni e Bonelli. Facciamo un confronto di coalizione però".
A chiudere il giro delle dichiarazioni arriva Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia. "Dispiace - scrive in una nota - che Elly Schlein abbia anche quest'anno alla fine declinato l'invito ad Atreju. Come sempre la nostra festa è aperta a chiunque a prescindere da idee politiche e posizionamento culturale. Il confronto per noi è il sale dell'impegno politico e tutti gli ospiti sono ben accolti e graditi. Giorgia Meloni con disponibilità aveva anche accettato di cambiare l'impianto storico della festa per fare un confronto con Schlein e Conte, vista la disponibilità da entrambi dimostrata. Se questo non è possibile andiamo avanti con gli ospiti che parteciperanno senza porre condizioni e che ringraziamo per questo". La conclusione di Donzelli è "velenosa" per la leader dem: "Quando l'opposizione avrà un leader unico e riconosciuto da tutti saremo felici di accogliere ad Atreju un confronto diretto tra Giorgia Meloni e il leader individuato".