La segretaria all'Assemblea nazionale del partito: "Andremo al governo vincendo le elezioni politiche e solo con la nostra coalizione progressista". Approvata la relazione della leader dem
All'assemblea del Pd a Roma, la segretaria democratica Elly Schlein è ottimista sulle prossime elezioni politiche: "Siamo il primo partito nei voti reali. Non nei sondaggi, nei voti veri. Nelle ultime tredici regioni al voto il Pd 3.202.261 voti, Fdi 2.570.522. E Bonaccini: "Basta correntismo, voglio essere maggioranza sui temi". Al termine, l'assemblea ha approvato la relazione di Schlein.
"È la dimostrazione che la partita per le politiche è apertissima", ha affermato Schlein. "Noi dobbiamo rivendicare quello che siamo: non un partito personale ma un partito plurale, non un partito come ce ne sono tanti, caserma, o un partito comitato elettorale. Fatevi dire una cosa: non è che se in Italia ci sono tanti partiti personali allora quelli strani siamo noi che pratichiamo davvero la democrazia interna? Il Partito democratico è il partito più grande e più radicato di questo Paese, sentiamoci orgogliosi e sentiamo tutta la responsabilità che questo porta".
"L'Assemblea nazionale non è una kermesse, non è un evento che prevede spettatori. Voi siete tutti protagonisti a pieno titolo e rappresentate in questa sede il massimo organo dirigente di questo partito, una rappresentanza vera eletta e legittimata con un congresso, con primarie vere. I lavori di oggi quindi non sono un'incombenza burocratica da sbrigare mentre le decisioni si assumono altrove, in qualche stanza chiusa. Siamo qui per discutere davvero, per condividere un momento autentico con la massima capacità di ascolto e la massima libertà di analisi. Siamo qui per confrontarci, per leggere insieme la nuova fase politica e per fare scelte insieme come si fa in una grande comunità democratica".
"Andremo al governo vincendo le elezioni politiche e solo vincendo le elezioni politiche con la nostra coalizione progressista. Saremo pronti se saremo insieme. Viva il Pd e viva l'Italia antifascista", ha chiarito la segretaria dem.
Schlein ha quindi replicato alla premier durante il suo intervento conclusivo all'assemblea Pd. Per capire "chi è fuggito dal confronto" basta leggere le parole di Giorgia Meloni del "gennaio 2024", ha detto. "Mi è stato difficile ascoltare in diretta l'intervento della presidente del Consiglio Meloni. Leggo alcune cose che mi hanno fatto riflettere. Leggo una citazione: 'Mi impegno volentieri in un confronto tv con Elly Schlein. Credo sia normale, giusto, che il presidente del Consiglio si confronti con il leader dell'opposizione'". "Era il gennaio 2024, prima delle elezioni europee", ha quindi ricordato la leader Pd. "La ringrazio per aver spiegato chi ha cambiato idea e chi è fuggito dal confronto".
E ancora, ha precisato che nel Pd "non c'è mai stata la volontà di reprimere il confronto. Veniamo da tre anni particolari in cui abbiamo avuto scadenze elettorali" ravvicinate, "ci siamo trovati schiacciati. Nei prossimi mesi faremo anche una direzione nazionale. Ho fatto anche la parte della minoranza del partito, quando sono diventata segretaria mi sono impegnata a far sentire a casa anche chi ha idee diverse. La discussione è la nostra forza. Serve fare sintesi senza perdere la nettezza della proposta politica".
Il presidente Stefano Bonaccini ha sottolineato che "in questi anni non mi sono mai sentito minoranza, perché sui temi vorrei essere io maggioranza. L'anomalia è un partito in cui troppe volte ci si è divisi in correntismo esasperato e in cui qualcuno lavora per indebolire il segretario eletto. Visto che il nostro obiettivo da oggi è vincere le prossime elezioni, proviamo a superare questa anomalia e diamo una mano".
Al termine della giornata, l'assemblea dem ha approvato con 225 voti a favore e 36 astenuti la relazione della segretaria. Ad annunciare l'astensione è stata l'ala più dura dei riformisti dem, mentre ha votato a favore quella di Stefano Bonaccini che di fatto è entrata in maggioranza.