In tutta l'Ue si vota dal 6 al 9 giugno

Elezioni europee 2024, quando si vota in Italia e cosa succede nel resto d'Europa

Le elezioni per il Parlamento europeo si terranno dal 6 al 9 giugno. L'Italia sarà l'ultimo Paese a chiudere le urne: le differenze con gli altri Stati

03 Mag 2024 - 15:14
 © ansa

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Dal 6 al 9 giugno si terranno le elezioni per rinnovare il Parlamento europeo. In tutta l'Ue sono chiamati alle urne 370 milioni di elettori. In totale verranno eletti 720 europarlamentari: tra questi, 76 saranno eletti in Italia, 96 in Germania e 81 in Francia. In Italia si vota l'8 e il 9 giugno e il nostro sarà l'ultimo Paese a chiudere le urne, alle 23 di domenica 9 giugno. Fino ad allora gli Stati membri non possono pubblicare i risultati delle elezioni, ma verranno diffusi solo dati relativi all'affluenza, le stime degli exit poll e le proiezioni sui seggi, che saranno disponibili dopo le 20.

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Cosa è il Parlamento europeo

 È l'unica assemblea transnazionale al mondo eletta direttamente. I membri rappresentano gli interessi dei cittadini dell'Ue a livello europeo.

Quanti sono i deputati del parlamento europeo?

 Attualmente è composto da 705 deputati, di cui 76 italiani, e rappresenta in totale circa 450 milioni di persone. Alle elezioni del 6-9 giugno 2024 verranno eletti 720 europarlamentari.
 

Qual è la differenza tra Parlamento europeo, Commissione europea e Consiglio dell'Ue?

 La Commissione europea rappresenta il ramo esecutivo dell'Unione europea, e detiene il potere di iniziativa legislativa a livello europeo, oltre a occuparsi del funzionamento dell'Ue in generale. Il Parlamento europeo, in rappresentanza degli interessi dei cittadini dell'Ue e il Consiglio dell'Ue, in rappresentanza degli interessi dei singoli Paesi, elaborano le proposte lanciate dalla Commissione. Tali proposte vengono adottate se approvate da entrambi gli organi.

Parlamento europeo: quali poteri ha?

 I membri del Parlamento Europeo, insieme ai rappresentanti dei governi dei paesi dell'Ue, creano e approvano tutte le nuove disposizioni che regolamentano la vita dei cittadini dell'Unione Europea. Gli ambiti di azione sono diversi: dal sostegno all'economia alla lotta contro la povertà, dal cambiamento climatico alle questioni legate alla sicurezza. Il Parlamento ha anche il compito di approvare il bilancio dell'Ue e controllare come vengono spesi i soldi. Inoltre, elegge il presidente della Commissione Europea, nomina i Commissari e garantisce che agiscano nell'interesse dei cittadini dell'Ue.

Come funzionano e ogni quando si svolgono le elezioni europee

 I cittadini dell'Ue eleggono i propri rappresentanti nel Parlamento Europeo ogni cinque anni. Le precedenti elezioni europee erano state nel maggio del 2019.

Giugno 2024: quando si terranno le prossime elezioni europee e quando si voterà in Italia?

 Come deciso dal Consiglio Ue, le prossime elezioni europee si svolgeranno dal 6 al 9 giugno 2024. In Italia si vota l'8 e il 9 giugno. I primi ad aprire le urne saranno i Paesi Bassi, giovedì 6. Il giorno dopo si andrà al voto in Irlanda. L’8 votano la Lettonia, Malta e la Slovacchia. La Repubblica ceca voterà venerdì 7 e sabato 8 giugno, ma con un orario ridotto rispetto all'Italia. Infatti, venerdì 7 i cittadini di questo Stato potranno votare dalle 14 alle 22 e sabato dalle 8 alle 14. Tutti gli altri paesi andranno al voto domenica 9 giugno. In Belgio, Bulgaria, Grecia e Lussemburgo il voto è obbligatorio. 

Data elezioni europee, quando si vota in Italia: gli orari?

 Nel nostro Paese si andrà alle urne sabato 8 giugno dalle 14 alle 22 e domenica 9 giugno dalle 7 alle 23.

Data voto e sistema proporzionale: le regole elettorali europee sono comuni in tutti i Paesi Ue?

 Ciascun Paese gestisce le elezioni rispettando alcuni principi comuni. Questi ultimi sono: svolgere le elezioni durante un periodo di quattro giorni, da giovedì a domenica. Per il voto vige il sistema proporzionale. Dunque, il numero di europarlamentari eletti da un partito politico è proporzionale al numero di voti che riceve. Ogni cittadino dell'Ue può votare una sola volta. I cittadini Ue residenti in un paese membro diverso da quello di residenza possono votare e candidarsi alle elezioni.

Risultati elettorali: quanti europarlamentari vengono eletti?

 Il numero degli europarlamentari viene deciso prima di ogni elezione. Il loro totale non può eccedere i 750, oltre al presidente. Alle elezioni del 6-9 giugno 2024 verranno eletti 720 eurodeputati, 15 in più rispetto allo scorso mandato. 

Votazioni europee: quanti deputati vengono eletti da ogni singolo Paese?

 Il numero di eurodeputati eletti da ciascun paese dell'Ue viene concordato prima di ogni elezione. Il principio sul quale ci si basa è quello della proporzionalità degressiva, secondo il quale un eurodeputato di un Paese più grande rappresenta più cittadini rispetto a un eurodeputato di un Paese più piccolo. Il numero minimo di eurodeputati per qualsiasi paese è 6 e il numero massimo è 96. Nel 2024, la Germania eleggerà il maggior numero di eurodeputati (96), seguita da Francia (81), Italia (76), Spagna (61), Polonia (53), Romania (33), Paesi Bassi (31) e Belgio (22). Seguono Grecia, Repubblica Ceca, Svezia, Portogallo e Ungheria con 21 eurodeputati ciascuno. Quindi: Austria (20); Bulgaria (17); Danimarca, Finlandia e Slovacchia (15 ciascuno); Irlanda (14); Croazia (12); Lituania (11); Slovenia e Lettonia (9 ciascuno); Estonia (7). Cipro, Lussemburgo e Malta eleggeranno 6 eurodeputati ciascuno.

Decreto elezioni 8-9 giugno: chi può votare?

 In Italia e nella maggior parte degli Stati dell'Ue per votare bisogna avere compiuto 18 anni. Esistono, però, alcune eccezioni: in Grecia l'età per avere diritto al voto è 17 anni, mentre Belgio, Germania, Malta e Austria hanno introdotto il diritto di voto ai 16enni. I cittadini italiani che risiedono in un altro Stato membro dell'Ue possono scegliere di votare nel Paese di residenza.

Legge elettorale europee: ci sono differenze tra gli Stati?

 Ai sensi della legge elettorale europea, tutti i Paesi membri devono usare un sistema elettorale proporzionale e l'assegnazione dei seggi avviene in modo da assicurare alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti ricevuti. L’Italia usa il voto di preferenza, che dà agli elettori di tutte le circoscrizioni la possibilità di indicare, nell'ambito della medesima lista, da una a tre preferenze, votando, nel caso di due o di tre preferenze, candidati di sesso diverso. Determinato il numero dei seggi spettanti alla lista in ciascuna circoscrizione, sono proclamati eletti i candidati con il maggior numero di voti di preferenza. Ai fini dell'elezione dei membri italiani al Parlamento europeo, le liste devono avere conseguito almeno il 4% dei voti validi (soglia di sbarramento) espressi a livello nazionale.
Negli altri Paesi dell'Ue il sistema elettorale è sempre quello proporzionale, ma alcuni Stati hanno adottato un sistema misto, altri maggioritario o con premi di maggioranza. L’assegnazione dei seggi avviene sempre in modo da assicurare alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti ricevuti. In Germania, Francia e Spagna le liste sono bloccate

Elezioni politiche europee: c'è una soglia si sbarramento?

 A livello europeo non esistono regole comuni sulla soglia di sbarramento. In Italia, per accedere alla ripartizione dei seggi le liste devono raggiungere il 4% dei voti su base nazionale (i voti espressi all’estero vengono conteggiati nella circoscrizione di provenienza dell’elettore). La maggior parte degli Stati dell'Ue non ha una soglia di sbarramento. Tra i Paesi che hanno adottato la soglia di sbarramento, in Francia, Croazia, Repubblica Ceca, Lettonia, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia e Lituania è del 5%. In Italia, Austria e Svezia è del 4%, in Grecia del 3% e a Cipro dell’1,8%.

Candidati di punta: come si elegge il presidente della Commissione europea

 Al fine di rafforzare la legittimità democratica del processo decisionale dell'Ue, il Parlamento ha invitato, prima delle elezioni europee del 2014, i partiti politici europei a nominare candidati alla presidenza della Commissione europea. L'obiettivo era consentire ai cittadini di influenzare direttamente, attraverso il loro voto alle elezioni europee, la scelta del capo dell'esecutivo europeo. Questa procedura è diventata nota come “processo Spitzenkandidaten”, che in tedesco significa “candidati principali”. Questo sistema è stato usato solo nel 2014, quando come presidente della Commissione si scelse Jean-Claude Junker. Dopo le elezioni europee del maggio 2019, il Consiglio europeo ha proposto Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea al Parlamento europeo, non era una Spitzenkandidat. 
Per il 2024, il Partito popolare europeo (Ppe) ha eletto la tedesca Ursula von der Leyen come candidata principale per le elezioni europee del 7 marzo 2024 al congresso del partito di Bucarest. Il gruppo Socialisti e Democratici (S&D) ha scelto il commissario europeo al Lavoro, Nicolas Schmit (Lussemburgo), nominato dal congresso dei membri a Roma il 2 marzo 2024. Il gruppo Renew Europe ha invece scelto tre candidati di punta: Marie-Agnes Strack-Zimmermann (Germania), Sandro Gozi (Italia) e Vale'rie Hayer (Francia), in rappresentanza delle tre forze che compongono il gruppo, ovvero l'Alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa (Alde), il Partito democratico europeo (Pde) e Renaissance. Il partito europei dei Verdi ne ha scelti due: Terry Reintke (Germania) e Bas Eickhout (Paesi Bassi). Il 23 ottobre 2023 l'Alleanza libera europea (Ale) ha proposto Raül Romeva (Spagna) e Maylis Rossberg (Germania) come candidati principali. Il gruppo della Sinistra europea ha puntato su Walter Baier (Austria). Infine, i gruppi Identità e Democrazia (Id) e Conservatori e Riformisti europei (ECR) non hanno ufficialmente nominato alcun candidato principale. Il 23 maggio, nell'aula plenaria del Parlamento a Bruxelles, si svolgerà un dibattito tra i principali candidati, organizzato dall'Unione europea di radiodiffusione (EBU).

Liste elezioni europee 2024: partiti e candidati civetta

 In Italia vige una prassi che è peculiare del nostro Paese: quella di correre per le elezioni europee sapendo fin dall'inizio che non si accetterebbe il posto da europarlamentare. È il caso di leader ed esponenti di governo, premier compreso. Altra prassi è quella di candidarsi in più collegi elettorali contemporaneamente. Oltre all'Italia, al momento solo in Croazia il primo ministro Andrej Plenkovic è candidato capolista per le Europee con il suo partito Unione democratica croata (Hdz), afferente al Ppe. In tutti gli altri paesi al momento non si registra un fenomeno simile. In Italia, alle ore 20 del 1° maggio, è scaduto il termine per il deposito dei simboli e dei nomi. Tra i candidati figurano diversi big, come il presidente del Consiglio e leader di FdI, Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, che ha dichiarato che alle europee l'obiettivo è il 10% con voti anche a sinistra, la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, il leader di Azione Carlo Calenda, Ilaria Salis, che ha dichiarato di candidarsi "per la tutela dei diritti fondamentali", e il generale Roberto Vannacci. Il presidente del M5S, Giuseppe Conte, ha deciso di non candidarsi.

Elezioni europee: le regole per lo spoglio

 Fino a quando nell'ultimo Paese dell'Ue alle prese con il voto ci sarà la chiusura delle votazioni, gli Stati membri non possono pubblicare i risultati delle elezioni nei rispettivi Paesi. Gli elettori italiani saranno gli ultimi a votare domenica 9 giugno 2024 e le urne chiuderanno alle 23. Subito dopo la chiusura delle votazioni inizieranno le operazioni di spoglio. Il Parlamento europeo allestirà una sala stampa nell’emiciclo della sede di Bruxelles, dove i giornalisti potranno seguire gli exit poll e poi i risultati dello spoglio.

Europee: le regole sui sondaggi in Italia e negli altri Paesi

 In undici Stati su sedici dell'Ue vige un periodo di silenzio elettorale esplicito, durante il quale è vietato pubblicare i sondaggi d’opinione. Il silenzio viene rispettato normalmente il giorno delle elezioni e, in alcuni casi, quello prima. In Italia il divieto dura più a lungo. Infatti, la pubblicazione di sondaggi d’opinione è vietata nei 15 giorni precedenti il giorno delle elezioni. Oltre all'Italia, Cipro prevede 7 giorni di silenzio e la Spagna cinque.

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