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Dl Ucraina bis, il governo pone la fiducia | M5s: "Ora confronto e atto d'indirizzo del Parlamento"

Conte: "Sulle armi l'Italia ha già dato, servono sforzi diplomatici. Dobbiamo assolutamente porre fine alla guerra o arriverà una recessione gravissima"

Il governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione senza emendamenti e articoli aggiuntivi del Dl Ucraina.

La decisione di blindare il provvedimento è stata presa dopo che lunedì alla Camera, per ben tre volte, era mancato il numero legale, ovvero la presenza della metà più uno dei deputati, facendo slittare a queste ore l'inizio della discussione del testo. In mattinata, a Montecitorio, i deputati sono tornati numerosi e l'Aula ha respinto la pregiudiziale dell'opposizione di Fratelli d’Italia. Dopo questo passaggio, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà ha annunciato la fiducia: il voto ci sarà mercoledì alle 10.30.


M5s: "Ora confronto e atto d'indirizzo del Parlamento" - Il Consiglio Nazionale del M5s ha deliberato all'unanimità di "considerare non sufficiente, in base ai principi del nostro ordinamento democratico, il vaglio parlamentare che è stato effettuato in corrispondenza del 'decreto Ucraina' che risale ai giorni immediatamente successivi all'aggressione militare russa", definendo "necessario" in questa fase "un confronto in Parlamento tra le varie forze politiche, con la possibilità di pervenire a un atto di indirizzo del Parlamento".

 

Conte: "Sulle armi l'Italia ha già dato, ora sforzi diplomatici" - Quella all'interno del Consiglio nazionale del Movimento 5 stelle, che si è conclusa stamattina dopo la sospensione di 24 ore prima, "è stata una discussione ampia in cui abbiamo sviscerato la situazione attuale. Confermiamo la nostra valutazione, in questo momento l'Italia non deve più inviare armi, ci sono già state tre forniture di armamenti. Adesso riteniamo ci sia una nuova fase in cui l'Italia deve essere protagonista, in prima linea, non da sola ovviamente ma con gli altri Paesi europei, per spingere con tutti gli sforzi possibili, diplomatici, verso una soluzione negoziale". Così il leader del M5s, Giuseppe Conte, parlando con i cronisti a margine di un convegno al Senato.

 

"Dobbiamo assolutamente porre fine a questa guerra, se non diamo una sterzata, se non imprimiamo noi con gli altri Paesi europei, una svolta, rischiamo - ha proseguito l'ex presidente del Consiglio - di avere un conflitto che durerà non sappiamo quanto tempo, qui, in Europa. I nostri cittadini italiani, europei e non
solo, perché la crisi sta contaminando anche i Paesi africani e dell'America latina, la crisi per i cereali, non se lo possono permettere. Arriverebbe una recessione veramente severa, gravissima, aggraverebbe ancora di più le condizioni economiche e sociali che stiamo affrontando, già caratterizzate dal caro bollette, caro energia, perdita del potere d'acquisto". "Confermiamo - ha ribadito Conte - che per quanto riguarda l'invio di armamenti l'Italia ha già dato e adesso deve
caratterizzarsi per essere in prima linea negli sforzi".

 

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