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Dl bollette approvato al Senato, ora è legge: ecco cosa prevede

Il provvedimento introduce norme per il sostegno a famiglie e imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale e in materia di salute e adempimenti fiscali. Gli interventi ammontano a circa 4,8 miliardi

Il dl bollette è legge.

L’aula del Senato ha approvato il decreto legge votando la fiducia al governo con 99 voti favorevoli, 54 contrari e 2 astensioni. Approvato alla Camera lo scorso 18 maggio, anche allora il governo pose la questione di fiducia.Gli interventi complessivi ammontano a circa 4,8 miliardi

Le misure stanziate

 Dei circa 4,8 miliardi previsti, 3,57 serviranno a fronteggiare il caro energia nel secondo semestre dell’anno. Queste le cifre più importanti previste dal dl Bollette, appena divenuto legge al Senato. Con il via libera in seconda lettura Palazzo Madama ha quindi confermato il testo modificato dalla Camera che introduce misure a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas e anche interventi in materia di salute e adempimenti fiscali. Sul piatto anche 1,085 miliardi per il contributo statale sul payback per lo sforamento della spesa sanitaria e 170 milioni per i maggiori costi previsti per il potenziamenti dei pronto soccorso e dei servizi di emergenza anche utilizzando i cosiddetti ‘gettonisti’. Le misure di accesso alla tregua fiscale inoltre, comportano costi valutati in circa 15 milioni.

 

Il pacchetto energia

 Sul piano energetico, il decreto introduce il bonus sociale per l’elettricità e il gas anche per il secondo semestre del 2023, riconosciuto ai nuclei economicamente svantaggiati e ai cittadini in gravi condizioni di salute. Le agevolazioni sono rideterminate dall’Arera tenendo conto dell’effettivo utilizzo della misura nell’anno 2022. Il settore del gas potrà continuare a usufruire dell’Iva al 5% anziché al 10%. Uno sconto che si estende anche al teleriscaldamento. Sempre per il gas, nel periodo aprile-maggio-giugno è prorogato l’azzeramento degli oneri di sistema. Per i clienti domestici che non rientrano nel bonus sociale, a decorrere dal primo ottobre e fino al 31 dicembre 2023 è riconosciuto un contributo mensile, erogato in quota fissa e differenziato per zone climatiche, qualora il prezzo del gas superi specifiche soglie. 

Le misure fiscali

 La novità più importante in materia fiscale è la proroga del credito di imposta nel secondo trimestre del 2023 (utilizzabile solo in compensazione), a favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas. L’agevolazione è riconosciuta se il prezzo della componente energetica, calcolato sulla base della media riferita al primo trimestre dell’anno al netto delle imposte, abbia registrato un aumento superiore al 30% rispetto al prezzo del primo trimestre del 2019.Per le imprese energivore il credito di imposta è pari a 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata del secondo trimestre 2023. Per le altre imprese il credito di imposta è pari al 10%. Agevolazione analoga è prevista per l’acquisto di gas. Durante l’esame alla Camera era stato approvato un emendamento che assegna 2 milioni alle start-up innovative operanti nei settori dell’ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità per le spese sostenute per le attività di ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per la sostenibilità ambientale e per ridurre i consumi di energia. Erogati 10 milioni di euro in più (da 25 a 35 milioni) al settore sportivo per fronteggiare l’aumento dei costi dell’energia, in particolare alle piscine per attività sportiva di base.

 

Norme sulla sanità

 Si va dalla scontistica sul payback per le aziende produttrici di dispositivi medici all'indennità per gli specializzandi. Altre misure serviranno a tamponare la carenza di personale sanitario. Il decreto consente la libera professione per il personale infermieristico e altri operatori sanitari impiegati nel Ssn e dà l'ok fino a tutto il 2025 all'esercizio temporaneo di attività lavorativa in deroga al riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie conseguite all’estero. Quanto ai "gettonisti", le aziende ospedaliere potranno farvi ricorso non soltanto nei servizi di emergenza-urgenza ospedaliera, come si indicava nel testo iniziale del decreto, ma anche in altri reparti se necessario. E’ stato comunque previsto che i servizi potranno essere affidati ai gettonisti per un periodo non superiore a 12 mesi. Secondo il Ministro della salute, Orazio Schillaci, si è trattato di un intervento per disciplinare il settore evitando abusi.

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