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L'affondo di Luigi Di Maio: "Il governo è caduto per questioni personali di Conte e Salvini, stavano crollando nei sondaggi"

"Alle prossime elezioni non andremo con chi è fuggito da Draghi" sentenzia l'ex pentastellato a "Zona Bianca"

 

Luigi Di Maio temeva la crisi di governo già da un mese, quando aveva dichiarato che Conte avrebbe potuto far saltare tutto sulla politica estera e sull'Ucraina. Con questa denuncia, il ministro uscente degli affari esteri inizia il suo intervento a "Zona Bianca", dove analizza le criticità che hanno portato alle dimissioni di Mario Draghi, senza risparmiare l'affondo a Giuseppe Conte e Matteo Salvini.


"Mentre ero in Lussemburgo, il M5s mi attaccava tramite il presidente della Camera, Fico - ricostruisce Di Maio nella trasmissione di Giuseppe Brindisi - Poi abbiamo visto quello che è successo sulla questione del Decreto Aiuti e infine ci siamo ritrovati con una crisi di governo".

 

E sentenzia: "Io avevo avvertito tutti e sono convinto che i cittadini non abbiano ancora capito perché si debba andare a votare il 25 settembre. Lo dico con molta franchezza, le uniche ragioni per cui Matteo Salvini e Giuseppe Conte hanno fatto saltare il governo Draghi sono personali, sono legate al fatto che stavano precipitando nei sondaggi. Non potremo fare una serie di misure e purtroppo questo lo pagherà la povera gente".

 

Quindi Di Maio guarda alla prossima proposta politica e prende le distanze dagli altri programmi elettorali: "Quando Conte e Salvini verranno a raccontarvi che vogliono abbassare le tasse e i costi delle bollette, ditegli che potevano farlo con Draghi e non hanno voluto, sono scappati".

 

Il discorso prosegue, garantendo la non governabilità "con chi è scappato dal governo Draghi" e tornando sul M5s di cui per anni ha fatto parte: "Eravamo stati votati nel 2018 per andare al governo e fare le riforme, con tutti gli errori del caso, ma non avevamo mai detto di metterci a sfasciare governi. Infatti, ci sono molti elettori delusi e a loro parleremo per portarli dalla nostra parte".


Infine, il capitolo Pnrr: "Dipenderà dalle forze politiche che accoglieranno l'appello del presidente della Repubblica Mattarella. Ci sono delle riforme che devono essere approvate dal Parlamento e riusciremo a stare nei tempi solo se l'interesse del Paese verrà anteposto all'interesse elettorale".

 

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