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Deputato della Lega definisce Silvia Romano "neo-terrorista", poi si scusa accusando il governo

Il leghista Alessandro Pagano ha scatenato la bagarre alla Camera, dove molti parlamentari hanno dato vita a vivaci proteste. Le scuse non risparmiano però frecciate contro lʼesecutivo

Il deputato della Lega Alessandro Pagano ha definito Silvia Romano "neo-terrorista", scatenando la bagarre alla Camera. Ore dopo il parlamentare si è però scusato con la cooperante tornata domenica in Italia: "Nei confronti di Silvia vorrei esprimere il massimo della solidarietà, il mio intervento era volto a sollevare interrogativi nei confronti di un'azione di governo".

Qualche ora dopo le vivaci proteste dei deputati, è arrivato il "mezzo dietrofront". "Il mio intervento, sopraffatto dalla bagarre suscitata dalle mie espressioni, delle quali se ho offeso qualche sensibilità mi scuso, era volto a sollevare interrogativi nei confronti di una azione di governo che sembrerebbe, da quanto affermato dal portavoce dell'organizzazione terroristica Al Shabaab, aver agevolato, attraverso il riscatto pagato dallo Stato italiano, l'acquisto di armi per la jihad e nuovi attentati", ha affermato Pagano.

 

"Lungi da me esprimere qualcosa di personale nei confronti della giovane - ha proseguito - anche perché è chiaro che la stessa potrebbe essere ancora scossa dalla terribile esperienza che ha provato. Ben altra riflessione invece intendevo fare verso tutte quelle autorità che l'hanno accolta senza le dovute cautele, consentendo a un gruppo terrorista di farsi pubblicità sulla pelle di questa giovane che ha così duramente sofferto".

 

Dopo che il deputato della Lega ha concluso l’intervento ha preso la parola Emanuele Fiano (Pd), che ha definito “inaccettabili” le parole di Pagano perché ha utilizzato l’Aula per “diffamare e calunniare una persona in termini di codice penale, una persona che è stata 18 mesi prigioniera dei terroristi”. Carfagna ha a sua volta ribadito di aver già ripreso Pagano e che le sue parole sono “inaccettabili”. “Evidentemente - ha concluso - l’onorevole Pagano se ne assume la responsabilità”.

 

Alla Camera Alessandro Pagano, illustrando un ordine del giorno al decreto Covid, aveva criticato il governo perché al funerale di un poliziotto morto per il coronavirus non era presente con nessun proprio rappresentante, poi ha aggiunto: "Quando è tornata una neo-terrorista, perché questo è Al Shabaab, sono andati ad accoglierla". Immediate le voci di protesta si sono levate dall’emiciclo. La vicepresidente Carfagna ha a sua volta subito ripreso Pagano.

 

Salvini: "Lasciamo stare Silvia, il problema è l'Islam fanatico" - "Il problema non è Silvia Romano, una ragazza mandata allo sbaraglio, usata dai terroristi per ottenere soldi e armi, esibita velata alle telecamere di tutto il mondo da un governo incapace di gestire l`emergenza, prima sanitaria, oggi economica e sociale". Lo ha scritto su Facebook il segretario della Lega, Matteo Salvini, aggiungendo: "Lasciamo stare Silvia e guardiamo al vero nemico, al vero pericolo per i nostri figli, per l'Italia, per il mondo, per la libertà: l`Islam fanatico, integralista, violento, assassino".

 

Di Maio: "Superato il limite" - Sulla vicenda si è espresso anche il ministro Luigi Di Maio: "Provo forte imbarazzo per le parole pronunciate oggi alla Camera da un deputato della Repubblica italiana. Quelle parole segnano una triste pagina della storia italiana. In questi giorni abbiamo letto e ascoltato cose raccapriccianti contro Silvia Romano. Ma oggi si è superato ogni limite. Descrivere una ragazza di 25 anni reduce da 18 mesi di prigionia, con tutto quello che ha potuto passare, come una neo-terrorista non è accettabile da nessuno, tanto meno da un rappresentante delle istituzioni".

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