Tensioni interne alla maggioranza non solo sugli articoli che riguardano l'immigrazione: nel mirino anche le sanzioni contro chi aggredisce le forze dell'ordine durante le manifestazioni
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Già il primo decreto sicurezza firmato da Matteo Salvini era stato al centro di un braccio di ferro con gli alleati M5s ed era stato firmato dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, con allegate alcune raccomandazioni. Ora il dl bis, sempre annunciato dal ministro dell'Interno, rischia di scatenare tensioni nella maggioranza difficilmente arginabili. Gli uffici del Viminale hanno redatto il testo e Salvini si è detto pronto a portarlo in un uno dei prossimi Consigli dei ministri.
Dai 5 Stelle è arrivato però già lo stop, mentre dal Quirinale si attende un esame molto attento del provvedimento. A motivare il decreto, si legge nella bozza, la "straordinaria necessità e urgenza di prevedere misure volte a contrastare prassi elusive dei dispositivi che governano l'individuazione dei siti di destinazione delle persone soccorse in mare". Di seguito i punti più controversi.
L'articolo 1 punta a colpire le Ong, introducendo multe salate per chi soccorre in mare. Per chi non si attiene alle norme - in particolare per chi non si conforma alle istruzioni dello Stato responsabile dell'area d'intervento - la sanzione va da 3.500 a 5.500 per ciascuno dei migranti trasportati. Nei casi più gravi è prevista la revoca della licenza. Pene che sarebbero la 'soluzione finale' per l'attivita' delle navi umanitarie nel Mediterraneo.
L'articolo 2 ridisegna le competenze sul mare sottraendole al collega M5s Danilo Toninelli. Modificando il Codice della navigazione, infatti, si stabilisce che "il ministero dell' Interno può limitare o vietare il transito e la sosta di navi mercantili o unità di diporto o da pesca nel mare territoriale per motivi di ordine e sicurezza pubblica". La competenza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti verrebbe così limitata alle sole finalità di sicurezza della navigazione e di protezione dell'ambiente marino.
Discussioni causerà anche l'articolo 3 che "invade" il campo del guardasigilli Alfonso Bonafede quando modifica il codice di procedura penale estendendo ai reati associativi di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina sia la competenza delle procure distrettuali sia la disciplina delle intercettazioni preventive, con l'obiettivo di contrastare a monte l'organizzazione di trasporti di migranti irregolari.
Ma non sono solo le misure sull'immigrazione a lasciar presagire accese discussioni tra gli alleati di governo. Ci sono anche gli articoli che inaspriscono le sanzioni contro chi aggredisce le forze dell'ordine, trasformando attuali contravvenzioni in delitti. Chiunque utilizza scudi o altri oggetti di "protezione passiva ovvero materiali imbrattanti o inquinanti" per opporsi ad un pubblico ufficiale nel corso di manifestazioni è punito con la reclusione da uno a tre anni. Per chi poi "lancia o utilizza illegittimamente" razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, fumogeni o usa bastoni, mazzi o oggetti contundenti è punito con la reclusione da 1 a 4 anni.