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Elezioni, Letta: "Io e Calenda ci eravamo stretti la mano ma poi..." | L'ex ministro: "Vediamoci e chiudiamo"

Il Pd prova a raggiungere un patto con "Azione". Il segretario Dem: "Ogni divisione rappresenterebbe un regalo alla destra"

01 Ago 2022 - 18:59
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Ultimo aggiornamento: 2 anni fa

"Io e Calenda tre giorni fa ci siamo stretti la mano e ci siamo messi d'accordo su una strada, ma se tutto salta tre giorni dopo, vuol dire che non serve a niente". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, secondo cui "ogni divisione è un regalo alla destra", a proposito della ricerca dell'intesa con il leader di "Azione". "Vediamoci e chiudiamo in un senso o nell'altro", ha detto l'ex ministro che non vuole comunque allearsi con Di Maio e Fico e con esponenti di forze che hanno detto "no" a Draghi. Renzi conferma di essere pronto a correre da solo. Per Salvini chi sceglie il Pd, sceglie più tasse.


"Totale condivisione su riforma presidenziale e autonomia". È quanto si legge nella nota diffusa da tutti i componenti del tavolo del centrodestra sul programma di governo.


"Totale condivisione nel ribadire il pieno rispetto degli impegni internazionali dell'Italia anche relativamente alla guerra in Ucraina".È quanto si legge nella nota diffusa da tutti i componenti del tavolo del centrodestra sul programma di governo, che oggi si è riunito per la prima volta negli uffici della Lega in Senato.


"Con Grillo ho un contatto quasi quotidiano. Le cose che leggo sui giornali sono soltanto polvere, l'unica ragione con cui me le spiego è che si ha paura del M5s". Lo ha detto il leader del M5S, Giuseppe Conte.


"Il mio nome nel simbolo del M5s? Il simbolo sarà quello che conosciamo". Lo ha assicurato il leader del Movimento, Giuseppe Conte.


L'incontro fra il segretario del Pd Enrico Letta e il leader di Azione Carlo Calenda dovrebbe tenersi nella mattinata di domani. 








"Il centrosinistra che continua a litigare, chi alza il prezzo chi abbassa il prezzo, sta offrendo al Paese uno spettacolo molto triste. Noi di FI, come centrodestra, stiamo lavorando già per presentare un progetto di Italia del futuro". Lo ha detto il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, conversando con i giornalisti fuori da Montecitorio. "Stiamo lavorando per un programma unitario, per quanto riguarda FI la priorità è la riduzione della pressione fiscale. Mentre Letta vuole mettere una patrimoniale noi vogliamo ridurre le tasse agli italiani anche per ridurre l'evasione fiscale", ha aggiunto.


"Volenti o nolenti, dare qualche voto di più alla destra è una cosa che non voglio portarmi dietro come eredità politica. Vediamo tutti di fare una doccia e raffreddare il cervello. Il problema è dopo il 25 settembre". Così Emma Bonino, senatrice di +Europa, parlando del possibile accordo elettorale tra il Pd e l'alleanza tra Azione e +Europa.


"I patti sono chiarissimi. No Bonelli e Fratoianni, che sono contro Draghi, negli uninominali. No Di Maio negli uninominali. Già accettarli in coalizione per noi è problematico, ma ti siamo venuti incontro. D'altro canto ci impegniamo a non candidare negli uninominali personalità divisive per il centrosinistra. Sui temi: agenda Draghi, non tasse e bonus. Risposte nette su rigassificatori e modifica reddito di cittadinanza. Queste cose le hai sul tavolo da giorni. Legittimo dire 'non riesco', ma chiudiamo questa partita". Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda.


"Io e Calenda tre giorni fa ci siamo stretti la mano e ci siamo messi d'accordo su una strada, ma se tutto salta tre giorni dopo, vuol dire che non serve a niente". Così il segretario del Pd, Enrico Letta, incontrando al Nazareno i sindaci dem. "Incontriamoci: patti chiari e amicizia lunga. Abbiamo la responsabilità di fare un accordo per un'alternativa alla destra", aggiunge. 


"Sono disposto ad incontrarli" - Calenda e Della Vedova - "ma senza preclusioni, no ai veti e no alle sportellate. Io faccio fatica a discutere con le sportellate. Se abbiamo voglia di parlare... bene, sennò è difficile discutere cosi'. Da parte mia c'è la volontà di trovare un'intesa, e farò di tutto per fa sì che l'intesa si raggiunga". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, durante un incontro coi sindaci dem, al Nazareno.


"L'appello della segreteria del Pd non rappresenta una risposta ai temi politici che abbiamo posto ieri al segretario Letta. Risulta poco credibile, peraltro, il riferimento a un'alleanza nel solco di Draghi mentre si mantiene come prioritario l'accordo con forze che sono state sempre all'opposizione del governo Draghi. Vedremo se una risposta ci sarà e quale sarà. Restiamo in attesa". Lo affermano i segretari di Azione e +Europa, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova.


"Enrico Letta sei troppo intelligente per considerare questo appello una risposta. Vediamoci oggi con +Europa e chiudiamo in un senso o nell'altro. Cosi ci facciamo male tutti. A dopo". Lo scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda in risposta all'appello del Partito Democratico di costruire un'alleanza "senza veti reciproci".


"Noi siamo impegnati a far prevalere lo spirito unitario perché crediamo che, per essere vincenti in questa situazione, sia assolutamente necessario valorizzare quel che unisce e non quel che divide. Ogni divisione oggi rappresenterebbe un regalo alla destra che l'Italia non può permettersi". E' l'appello approvato al termine della segreteria nazionale del Pd allargata ai vertici istituzionali e del partito.


Il Pd "fa appello a tutte le forze politiche con cui, dopo le dimissioni del governo Draghi, si è lavorato per fare nascere un campo di forze democratiche e civiche: si proceda, senza veti reciproci, a costruire un'alleanza che prosegua nel forte impegno europeista che l'esecutivo guidato da Draghi ha saputo interpretare e che sia in grado di dare all'Italia un governo capace di consolidare la crescita, combattere le diseguaglianze e affrontare con credibilità l'emergenza economica, sociale e ambientale e la difficile situazione internazionale". E' quanto scritto nell'appello approvato al termine della segreteria Pd.


"E' con estrema soddisfazione che Italexit per l'Italia con il suo leader Gianluigi Paragone e Alternativa con il presidente Pino Cabras, dopo un confronto sui temi e una valida collaborazione cresciuta mese dopo mese in Parlamento, annunciano di aver trovato l'accordo per presentarsi insieme alle elezioni politiche che si terranno il 25 di settembre". E' quanto si legge in una nota, in cui si sottolinea che "la decisione di unirci sotto un unico simbolo è stata presa in modo naturale".


Duecentosessantuno militanti e dirigenti locali e nazionali di Articolo 1 hanno sottoscritto un documento nel quale auspicano la costruzione di un'alleanza con Pd, M5S e Si/Ev, in vista di un "partito del lavoro" socialista, ecologista e femminista. I firmatari, distribuiti su tutto il territorio nazionale, da Venezia a Ragusa, ritengono "profondamente sbagliata e politicamente incomprensibile la posizione del Pd di escludere dall'alleanza il M5s. Sbagliata è anche la scelta della Direzione nazionale di Articolo 1di partecipare alla lista elettorale del Pd", sostengono, dicendo No anche all'ipotesi di confluire dentro il partito Dem. 


Enrico Letta ha convocato per le 14:30 la segreteria del Pd allargata ai vertici del partito. 


"Ai tavoli internazionali ora dobbiamo portare avanti i nostri punti con un governo che è là per gli affari correnti". Lo afferma Luigi Di Maio alla presentazione del nuovo soggetto politico, Impegno civico. "L'unico modo per portare ai tavoli Ue il governo in modo forte è fare in modo che tutti i partiti scrivano una lettera a Bruxelles a sostegno di Draghi sul tetto sul gas. Le famiglie non possono aspettare il voto. E' la mia prima proposta in campagna elettorale", aggiunge.


"Chi fece cadere il governo sono estremisti. Lasciamo a loro lo ironie e i veti, la nostra risposta è unità. La loro vittoria vuol dire isolarsi dall'Europa. Il fronte riformista deve essere unito. Credo che le ingerenze straniere saranno forti: per togliere ogni ombra chiediamo una Commissione d'Inchiesta nella nuova legislatura su questi legami". Lo afferma Luigi Di Maio alla presentazione del nuovo soggetto politico, Impegno civico.




"Lanciamo oggi una nuova forza politica. Impegno civico è un partito riformatore che guarda a ecologia, giovani, sociale, e non vuole parlare agli estremismi, a chi vuole sfasciare tutto. Dobbiamo mettere al centro il bene della nostra nazione. Saremo moderati, saremo ragionevoli per trovare le migliori soluzioni con vecchi e nuovi amici di viaggio". Così il ministro degli Esteri e leader di Insieme per il futuro, Luigi Di Maio, nel corso della presentazione della nuova formazione politica Impegno civico.


"Se non vi fosse stato il Centro democratico neanche Calenda avrebbe il simbolo: si affida a quello di +Europa che cinque anni fa non esisteva, che esiste grazie a me. Quindi se Calenda si può presentare alle elezioni è anche per merito mio". Lo afferma Bruno Tabacci alla presentazione del nuovo soggetto politico, Impegno civico.


"Sento una buona aria e c'è tanta voglia di cambiamento". E' la previsione del leader della Lega, Matteo Salvini, secondo cui non ci sono dubbi sull'unità dello schieramento del centrodestra: "Noi siamo compatti, insulti e litigi li lasciamo ad altri", ha detto. 


A Enrico Letta "abbiamo chiesto due cose", di non candidare chi non ha votato la fiducia a Draghi e chi è contrario ai rigassificatori nell'uninominale e coerenza sul programma dell'agenda Draghi. "A me sembra davvero il minimo sindacale per non mettere insieme una accozzaglia, piene di idee diverse, totalmente incoerente e di scarsa qualità. Se la risposta sarà no, intanto che arrivi una risposta perché la stiamo aspettando da molto tempo, ma se la risposta sara' no, allora caro Enrico Letta la responsabilità della rottura sarà interamente tua e noi a viso aperto andremo a combattere con una proposta di governo credibile, nel proporzionale, per bloccare l'avanzata della Meloni". Così Carlo Calenda in un video pubblicato sui suoi social, nel quale racconta "dove siamo nella discussione con il Pd".


"Ho fatto di tutto perché il Pd smettesse di essere il partito delle tasse. Lo scontro tra noi e il Pd oggi sta nelle idee, non sui seggi. Per questo noi lavoriamo a un terzo polo, diverso dalla destra sovranista e dalla sinistra delle tasse. Che parli di lavoro e non di assistenzialismo. Di giustizia e non di giustizialismo. Di ambiente e non di ideologia. Di infrastrutture e non di veti. Di diritti e non di slogan". Lo scrive Matteo Renzi nella sua e-news.


"Se tutto il centrodestra è d'accordo, si può indicare qualche nome anche se non si può indicare tutta la lista. Berlusconi sta riflettendo su alcune personalitò importanti. Ovviamente nel rispetto del ruolo del presidente della Repubblica". Lo dice Antonio Tajani (FI) a Radio 24, parlando della possibilità di indicare agli elettori i nomi dei ministri di un futuro governo. Per la scelta dei ministri "ci vuole la qualità e l'esperienza, non è indispensabile sia parlamentare. Ma - aggiunge - ci vogliono persone capaci e competenti nei diversi settori".


"Se la sinistra avesse davvero voglia di vincere queste elezioni incalzerebbe Meloni e Salvini sulla competenza, sulla credibilità, sulla coerenza, sulle tasse, sull'energia. Invece, la sinistra sembra voler perdere: imbarca le idee più disparate. E ieri Enrico Letta ha aperto la campagna elettorale proponendo una nuova tassa, stavolta la tassa di successione". Lo scrive il leader di Italia viva, Matteo Renzi, nella sua Enews, riferendosi alla proposta sulla tassa di successione del segretario dem Enrico Letta per finanziare una "dote" ai 18enni.
 


La proposta di Letta sulla tassa di successione sui patrimoni importanti in favore dei giovani "la sposo nel merito e nella forza evocativa di indicare una priorità, dobbiamo riaccendere in questo Paese a una speranza di futuro per i giovani". Così il presidente della regione Lazio ed esponente del Pd, Nicola Zingaretti a Radio 24.
 


"Il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, ha ricevuto la lettera del leader di Azione, Carlo Calenda, e come ha fatto sinora cercherà di costruire delle convergenze per non fare un piacere alla destra guidata da Giorgia Meloni". Lo ha detto il sottosegretario agli Affari europei, Enzo Amendola, al Tg1 Mattina.


"Decidono gli italiani il 25 settembre, ma il centrodestra sta parlando di programmi e a sinistra si stanno malmenando. C'è un mondo unito che sta ragionando su cosa fare mentre l'altro mondo è diviso. L'aria è positiva, c'è voglia di serietà e di compattezza. Sul tavolo del programma la Lega chiederà assoluta concordia su alcuni temi, tra cui l'autonomia e la sicurezza". Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Radio anch'io.


"E' una settimana che chiedo" a Enrico Letta "di rispondermi" sulla proposta che abbiamo fatto al Pd, "ed è una settimana che entrano nella coalizione persone che rappresentano il contrario di quello che dovremmo fare". Lo ha detto Carlo Calenda in un'intervista al Corriere della Sera. In particolare, Calenda sottolinea che "Letta invece di far entrare Marco Bentivogli, fa entrare Federico D'Incà che non ha votato la fiducia. Come si fa? Questa coalizione sta diventando una roba improponibile: ci facciamo ridere dietro".


"Siamo molto delusi dalla discussione con il Pd. Abbiamo iniziato un percorso con Enrico Letta che parlava di agenda Draghi. Oggi questa agenda è totalmente sparita". Cosi il leader di Azione, Carlo Calenda, in una intervista al Corriere della Sera. "Abbiamo presentato - aggiunge Calenda - un documento preciso su come intendiamo governare il Paese. Non abbiamo avuto alcuna risposta".

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