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Conte vede Draghi: "Restiamo al governo, ma serve discontinuità" | Dl aiuti, M5s voterà la fiducia

"Il premier si prenderà del tempo per valutare le nostre richieste", ha detto, auspicando risposte entro luglio. Riunione degli eletti M5s: insofferenza verso l'esecutivo, la maggioranza vorrebbe uscire

"Noi siamo disponibili a condividere la responsabilità di governo come abbiamo fatto fin qui, ma occorre un forte segno di discontinuità".

Lo ha detto Giuseppe Conte, uscendo da Palazzo Chigi, dopo l'incontro con Mario Draghi. Il presidente M5s ha riferito di aver consegnato al premier un documento con le istanze del Movimento e ha sottolineato il "forte disagio politico accumulato" negli ultimi tempi. "Draghi - ha aggiunto - si prenderà un po' di tempo per valutare le nostre richieste". Il M5s voterà la fiducia posta dal governo sul dl aiuti.

 

 

"Occorre ci siano risposte precise e risolutive che possano costituire valide motivazioni per convincerci a proseguire nel sostegno" al governo, ha sottolineato Conte parlando con i giornalisti. C'è una deadline per ottenere queste risposte da Palazzo Chigi? "Siccome vogliamo risposte vere e risolutive non ce le aspettiamo domani mattina. E' chiaro che non stiamo rinviando a dopo estate. Si tratta di giorni, sicuramente entro luglio, poi si dovrà lavorare alle soluzioni", ha risposto.

 

M5s voterà la fiducia posta dal governo sul dl aiuti - Il governo, come annunciato all'assemblea di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, ha deciso di porre alla Camera la questione di fiducia sul decreto legge aiuti, facendo riferimento al testo della commissione. In serata alla riunione dei parlamentari M5s sono emerse diverse posizioni all'interno dei gruppi di Camera e Senato. Apprezzata la lettera di Conte al premier, tuttavia la maggioranza ha manifestato volontà di uscire dal governo, con qualcuno che ha anche proposto il voto on line su questo tema. Giovedì comunque si voterà la fiducia al dl aiuti, ma non il provvedimento lunedì.

 

"Il M5s ha sin dalle prime ore" del governo "mantenuto una linea di assoluta responsabilità nazionale". "Abbiamo deciso di non volgere le spalle al Paese, in un momento in cui era necessario procedere spediti nella campagna vaccinale e nel completamento del Pnrr, dando priorità alla tutela della salute dei cittadini e al rilancio dell'intero sistema economico", si legge in un passaggio del documento consegnato da Giuseppe Conte al premier Mario Draghi. Il M5s chiede "un segnale di forte discontinuità, perché fuori dai palazzi sta montando un malessere sociale a cui dobbiamo dare una urgente risposta.
 

Conte ha esplicitato a Draghi il suo malcontento per il clima avvertito attorno al M5s nell'ultimo periodo: "Intendo rappresentare il profondo disagio politico che la comunità del M5s sta vivendo ormai da tempo, ancora più acuito dagli ultimi avvenimenti. Ricordo che le ragioni dell'esistenza stessa del M5s sono e restano gli interessi dei cittadini e il bene del Paese", recita il testo. "Abbiamo lavorato sempre per un confronto sereno sui problemi", "non è stato questo l'atteggiamento di tutte le forze politiche di maggioranza. Abbiamo subito attacchi pregiudiziali, mancanze di rispetto, invettive intese a distruggere la nostra stessa esistenza".

 

In uno stralcio del documento si parla del ruolo del Consiglio dei ministri: "Le abbiamo più volte rappresentato, invano, come non sia accettabile che il Consiglio dei ministri sia relegato al ruolo di mero consesso certificatore di decisioni già prese, con provvedimenti normativi anche molto complessi che vengono portati direttamente in Consiglio o, quando va bene, con un anticipo minimo, comunque inidoneo a consentirne un'analisi adeguata". 

 

 

L'ex premier, a conclusione del faccia a faccia, ha indicato le priorità: "Dobbiamo intervenire a favore di famiglie e imprese con un intervento straordinario. Duecento euro di bonus non servono. Va tagliato il cuneo fiscale. Dobbiamo intervenire per i lavoratori e sul salario minimo". E sul reddito di cittadinanza, misura cara ai 5stelle e sotto attacco da parte di altre forze politiche, ha sottolineato: "Non permettiamo più che il reddito di cittadinanza sia messo quotidianamente in discussione".

 

 

 

Il presidente M5s si è anche soffermato sulla spinosa questione del superbonus.  Va "risolto con assoluta urgenza il blocco che c'è sulla cessione dei crediti fiscali del superbonus. Ci sono migliaia di imprese sull'orlo del fallimento, famiglie che non possono completare i lavori e noi non possiamo permetterlo. Se la fiducia sul superbonus potrebbe compromettere la permanenza del M5s nel governo? Ne parleremo in riunione di capigruppo e definiremo la nostra posizione sul punto - spiega - I nostri ministri già non hanno partecipato al voto" in Cdm "per una norma del tutto eccentrica. Non siamo qui per predicare transizione ecologica di giorno e consentire nuove trivellazioni di notte".

 

"Abbiamo bisogno di risposte chiare e impegni precisi anche in tempi ragionevoli - ha dichiarato, infine, Conte - Draghi si prenderà un po' di tempo per valutare le nostre richieste, non mi aspettavo una risposta immediata, non sarebbe neanche stato serio".

 

L'incontro fra Draghi e Conte è stato definito "positivo e collaborativo" da fonti di Palazzo Chigi. "Il leader del M5s ha confermato il sostegno al governo - hanno spiegato le stesse fonti - Ha presentato una lettera, discussa dal Consiglio nazionale dei pentastellati. Molti dei temi sollevati si identificano in una linea di continuità con l'azione governativa. Tra i punti affrontati da Conte, in particolare, il reddito di cittadinanza, il salario minimo, il cuneo fiscale, il Superbonus, il caro-bollette". Draghi "ha ascoltato con attenzione".

 

 

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