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Caso Durigon, apertura di Salvini: "Ragioneremo con lui"

L'ex ministro dell'Interno prova comunque a gettare acqua sul fuoco: "Fascismo e comunismo, fortunatamente, sono stati sconfitti, archiviati e si studiano sui libri di storia"

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Ansa

Il fuoco della polemica su Claudio Durigon non si è mai spento, nonostante il dibattito politico sia stato travolta dalla crisi afghana. Dopo le continue proteste di Pd e Movimento 5 Stelle, ora anche Matteo Salvini sembra intenzionato ad aprire il dossier sul vice ministro dell'Economia, nel mirino per aver proposto di intitolare il parco pubblico Falcone e Borsellino di Latina ad Arnaldo Mussolini, fratello di Benito, come era in origine. "Ne ragionerò con Claudio, che è persona di cui ho la massima stima e fiducia", ha detto il leader della Lega.

Le parole di Salvini - "Durigon è il papà di Quota 100, con lui sto lavorando sulla riforma delle pensioni dal 2022 in poi e sul saldo e stralcio sulla rottamazione delle cartelle esattoriali: ragioneremo io e lui su quello che è più utile fare, per noi, per il movimento, per il governo e per l'Italia, perché di perdere tempo in polemiche sul passato non ne abbiamo nessuna voglia", ammette Salvini, a margine dell'incontro al Meeting di Rimini.

 

L'ex ministro dell'Interno prova comunque a gettare acqua sul fuoco: "Fascismo e comunismo, fortunatamente, sono stati sconfitti, archiviati e si studiano sui libri di storia".

 


 

 

Continua lo scontro - Sulla vicenda è tornato anche il segretario del Pd Enrico Letta. Che al Meeting di Rimini alla domanda se appoggerà una mozione di censura per chiedere al premier Mario Draghi le dimissioni di Durigon, replica senza esitazioni: "Sì, credo che sia incompatibile l'apologia del fascismo con la presenza dentro a questo governo. E' incompatibile con la nostra Costituzione e, a maggior ragione, dentro a questo governo. Quindi credo che questa vicenda debba essere risolta". Dunque, assicura il leader dem, "perseguiremo la nostra posizione con tutti i mezzi necessari".

 

A dargli manforte è il principale alleato Giuseppe Conte. "Sono contento che Salvini abbia dichiarato di voler rivedere la posizione di Durigon come sottosegretario", dice il presidente dei Cinquestelle. Che poi lancia la palla nel campo del presidente del Consiglio. "Sono assolutamente fiducioso che si possa risolvere e credo che il premier sia assolutamente sensibile, per come lo conosco, su questo punto".

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