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Caso Diciotti, lunedì le consultazioni online del M5s sul voto a Salvini in Giunta

Gli iscritti si esprimeranno sullʼautorizzazione o meno a procedere contro il vicepremier leghista, accusato di sequestro di persona per aver lasciato in mare 117 migranti

Caso Diciotti, lunedì le consultazioni online del M5s sul voto a Salvini in Giunta - foto 1
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Il Movimento 5 Stelle ha deciso di procedere alla consultazione online, tramite la piattaforma Rousseau, sulla posizione da prendere in merito al voto su Matteo Salvini in Giunta per il caso Diciotti.

Gli iscritti, come confermato da fonti M5s, si esprimeranno lunedì 18 febbraio.

L'accusa di sequestro di persona - Toccherà, dunque, agli iscritti del Movimento dare una risposta sulla possibilità di procedere nei confronti del vicepremier Matteo Salvini. L'alleato leghista del M5s è accusato di sequestro di persona per aver lasciato in mare 117 migranti, quelli a bordo della nave Diciotti. Nel quesito verrà ricordato che il premier Conte, Di Maio e Salvini si sono assunti una responsabilità collegiale per la vicenda. 

Atti trasmessi alla procura di Catania - Intanto gli atti firmati dal premier Conte e dai ministri Di Maio e Toninelli, allegati alla memoria del ministro dell'Interno Matteo Salvini sotto esame della Giunta per le immunità del Senato sul caso Diciotti, sono stati trasmessi dalla presidenza del Senato alla procura di Catania. Lo si apprende dai resoconti dell'ultima riunione della Giunta. L'intenzione dell'invio dei documenti era stata annunciata mercoledì scorso dal presidente della Giunta, Maurizio Gasparri, che aveva aperto la seduta leggendo la lettera in cui invitava la presidente Casellati a trasmettere gli atti ai giudici catanesi.

Meloni: "Indagine scandalosa" - Il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, si è espressa molto chiaramente sulla vicenda: "Noi non siamo nel governo, ma abbiamo sostenuto le scelte su immigrazione e sicurezza. E diciamo no all'autorizzazione a procedere contro Salvini: indagine scandalosa. Continuo a dire che la soluzione non è chiudere i porti: l'unico modo è il blocco navale al largo delle coste della Libia. Dobbiamo impedire ai barconi di partire", ha ribadito.