L'ad di Banca Mediolanum nello speciale del Tg5: "Due settimane fa abbiamo cenato con le nostre famiglie: parlava di futuro"
Massimo Doris l'amministratore delegato di Banca Mediolanum ricorda il rapporto tra il padre Ennio e di Silvio Berlusconi morto lunedì 12 giugno all'età di 86 anni. "Tra loro c'era un rapporto fraterno, si sentivano costantemente e nutrivano rispetto e amore l'uno per l'altro. In quarant'anni di società non c'è stato mai uno screzio e mai una divisione", racconta Doris che aggiunge: "Non è mai mancato l'affetto nei nostri confronti".
Un rapporto non solo lavorativo quello tra Ennio Doris e Silvio Berlusconi, racconta il figlio che spiega come fossero sempre pronti ad ascoltare l'uno i consigli dell'altro. "Vedeva in mio padre una persona equilibrata che sapeva leggere cosa accadeva nel mercato. Negli ultimi anni, nel periodo in cui mio padre non stava molto bene, si sentivano tutti i giorni. Nell'ultimo periodo ogni volta che lo incontravo mi diceva: 'Mi manca molto Ennio'".
Un rapporto di fiducia e rispetto reciproco prima nel privato e poi sul piano lavorativo racconta Doris: "In Mediolanum, Berlusconi era socio al 50%. Con mio padre non ha mai discusso e, pur essendo un socio paritetico, non ha mai interferito nella gestione della Banca, ma si è sempre affidato completamente prima a mio padre e poi al sottoscritto. Un caso più unico che raro che un socio così ti lasci fare al 100%", considera.
L'ultimo incontro tra Massimo Doris e Silvio Berlusconi risale a sole due settimane fa ad Arcore. "Eravamo a cena la mia famiglia con la sua famiglia - rivela Doris - era uscito da poco dall’ospedale e ha parlato tutta la sera di politica, di futuro e di tutti i nuovi progetti che aveva. Ha tenuto banco come al solito. Fisicamente non stava ovviamente bene, eppure con la testa era costantemente proiettato al fare e al domani: è veramente qualcosa di incredibile", conclude.