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Battisti, Salvini a Pomeriggio Cinque: "Mio diritto e dovere essere a Ciampino"

Il ministro dellʼInterno risponde alle critiche nel programma condotto da Barbara DʼUrso: "A nome di 60 milioni di italiani ringrazio polizia e servizi che hanno riportato a casa un vigliacco"

Battisti, Salvini a Pomeriggio Cinque:
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L'arrivo di Cesare Battisti all'aeroporto di Ciampino "è stato un momento emozionante ed essere lì a ringraziare le forze dell'ordine era non solo un mio diritto, ma anche un mio dovere".

Lo ha affermato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ai microfoni di Pomeriggio Cinque rispondendo alle critiche mosse contro di lui per aver presenziato alla presa in consegna del terrorista da parte della polizia.

"A nome di 60 milioni di italiani dico un enorme grazie a polizia e servizi che hanno riportato a casa un vigliacco, un terrorista, un assassino, che ha ammazzato un poliziotto, un gioielliere e un macellaio nel nome del comunismo. Dopo anni di spiagge brasiliane vederlo tornare nel posto che gli spetta, cioè la galera, è stata un'enorme soddisfazione", ha dichiarato il vicepremier intervistato da Barbara D'Urso.

"Carcere riabilitativo? Deve stare in galera" - Battisti "dopo 40 anni non ha avuto neanche il buon gusto e la dignità di chiedere scusa", ha proseguito il leader della Lega. "Non mi interessava avvicinarmi e guardarlo in faccia, ma che finisse i suoi anni in galera. Ho letto delle polemiche, che il carcere deve essere riabilitativo: va benissimo, ma uno che è condannato a quattro ergastoli è giusto che passi il suo tempo in galera. E' giusto che la pena sia sulla carta riabilitativa e rieducativa, ma per stupratori e pedofili fatico a pensare a una riabilitazione e a una rieducazione: chi mette addosso le mani a donne e bambini va curato".

"Basta polemiche" - Salvini è poi passato a commentare anche le polemiche in merito alla sua mancata presenza in occasione dell'arrivo, sempre a Ciampino, della salma di Antonio Megalizzi, il reporter italiano ucciso nell'attentato al mercatino di Natale a Strasburgo. "Per lui si è mosso il presidente della Repubblica, la più alta carica dello Stato. Fortunatamente l'Italia è una squadra, non è che i ministri o i presidenti si spostino a pacchetto. Lunedì ero a Ciampino da ministro dell'Interno", ha sottolineato.

"La Francia restituisca i terroristi" - Salvini ha poi rivolto un appello alle autorità francesi "perché restituiscano alla giustizia italiana quelli che hanno ammazzato degli innocenti, perché non finiscano a bere champagne sotto la Torre Eiffel ma in galera come è giusto che sia". Sugli altri terroristi da catturare, ha proseguito il ministro, "stiamo lavorando con le forze dell'ordine. Magari in questo momento sta guardando dalla Francia chi deve scontare decenni di galera per l'omicidio della scorta di Moro. Ci sono in Nicaragua in Francia o altri Paesi sudamericani brigatisti rossi o neri che hanno ucciso in nome della loro folle ideologia".