Autonomia, Bonaccini: "Irricevibile, pronti alla mobilitazione" | Sindaci del Sud: "Oggi muore l'Italia"
L'associazione che raccoglie 500 sindaci del Mezzogiorno chiede un incontro urgente con il Ministro del Sud Raffaele Fitto
Il ddl Calderoli spaccherà l'Italia, ne è convinto Stefano Bonaccini che promette battaglia.
"La bozza sull'autonomia differenziata approvata in Consiglio dei ministri è irricevibile e noi siamo pronti alla mobilitazione", sono le parole del governatore emiliano in corsa per la segreteria del Pd. "Oggi muore l'Italia", dichiarano in una nota 500 sindaci del Sud.
Bonaccini: "Bozza non condivisa"
Bonaccini decide di manifestare il dissenso verso la bozza "perché non è stata condivisa con la Conferenza delle Regioni, cosa clamorosa e incredibile, e perché è un'autonomia differenziata che non tiene conto delle nostre proposte e va nella direzione di spaccare il Paese". Lo ha dichiarato ai microfoni del Tg3.
I sindaci meridionali chiedono ascolto
Sindaci del Sud Italia-Recovery Sud si schierano dalla stessa parte, condannando l'ok del Cdm e definendolo come "l'avvio del processo di decomposizione dell'unità d'Italia". L'associazione che raccoglie i 500 sindaci di altrettanti comuni del Mezzogiorno in una nota "invita tutti i colleghi e i cittadini a esprimere attraverso in tutti i modi possibili la propria contrarietà". "Abbiamo scritto stamattina al Ministro del Sud Raffaele Fitto - informano - per chiedergli d'incontrare una nostra delegazione, sia per spiegare le nostre difficoltà nell'attuazione del Pnrr, per il quale i nostri uffici stanno profondendo ogni sforzo ma in una situazione di carenza cronica di personale, con scarsissime risorse per l'affidamento d'incarichi esterni e senza prospettive certe per quanto riguarda la gestione futura delle opere da realizzare, sia per manifestare le nostre preoccupazione riguardo alla bozza Calderoli". Chiedono di essere ascoltati con urgenza dichiarandosi pronti a mobilitarsi "per difendere il diritto dei nostri cittadini a godere degli stessi diritti civili e sociali di tutti gli altri cittadini d'Italia".
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