Lavoratori: nostre regole fatte da loro
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I dipendenti di Equitalia si ribellano alle accuse che tanti politici oggi rivolgono contro di loro e contro le regole della riscossione che stanno alla base della loro attività. "Ricordano - si legge in un comunicato sindacale - che quegli stessi politici sono proprio gli autori delle leggi che regolamentano l'attività e che devono essere applicate senza margine di discrezionalità". E infine chiedono: basta sciacallaggio.
La goccia è l'essere stati utilizzati come argomento di trattativa in campagna elettorale. Come l'esempio di cosa non si deve fare, di un intervento ''vessatorio'' dello Stato. E in alcuni casi, dicono, per assurdo, proprio da chi ha fatto le leggi che loro ''devono'' far rispettare. La polemica è antica, risale ai primi incidenti che hanno visto coinvolti i rappresentanti di Equitalia da quando la crisi economica ha iniziato a 'mordere' più forte. Ma oggi c'è una novità: le 7 sigle sindacali che rappresentano i lavoratori rompono gli indugi e mettono nero su bianco la loro amarezza.
La campagna elettorale sembra infatti aver notevolmente peggiorato quel clima 'pesante' che i lavoratori della riscossione hanno dovuto subire negli ultimi anni. Basti ricordare che dall'inizio del 2011 gli atti intimidatori (buste sospette, attacchi personali, scritte fuori dagli uffici, bombe carta, ecc) subiti dai lavoratori delle diverse sedi locali di Equitalia sono circa 400 e tra questi l'attentato più grave è quello compiuto il 9 dicembre 2011 in cui rimane gravemente ferito il direttore generale Marco Cuccagna per l'esplosione di un plico contenete una bomba spedita dagli anarchici del Fai.
''Ancora una volta - si legge nella nota delle segreterie di Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub, Ugl Credito e Uilca - i rappresentanti dei lavoratori evidenziano con preoccupazione come l'argomento Equitalia venga usato in campagna elettorale strumentalizzando il lavoro di 8.500 dipendenti da 'politici' che sostengono la necessità di chiusura del gruppo o accusano i lavoratori di comportamenti vessatori e violenti, oppure legano l'attività di riscossione ad una serie di i suicidi con un legame di nesso causale che fa inorridire per l'opera di sconcertante sciacallaggio mediatico".