A "Che tempo che fa"

Renzi: ballottaggio è un referendum sul futuroBersani: "Non è 0 a 0, ma la partita è aperta"

Botta e risposta a "Che tempo che fa" tra i due candidati del Pd usciti vincitori dal primo turno delle primarie del centrosinistra

26 Nov 2012 - 22:47
 © Ansa

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"Il ballottaggio sarà un referendum sul futuro". Lo ha detto il candidato alle primarie del centrosinistra, Matteo Renzi, riferendosi al voto di domenica prossima. "Da ieri il centrosinistra non è più di dirigenti e correnti ma di chi è andata a votare, non è più di D'Alema e Bindi ma di chi ha votato", ha aggiunto. Ora "andremo a stanare gli elettori di Bersani e di Vendola". Bersani replica: "Non mi piace dire '0-0', ma la partita è aperta".

"Io ho grande rispetto per la storia del Pd. Ma arriva un momento in cui la politica non deve solo raccontare quello che è accaduto nei vent'anni scorsi, ma quello che si deve costruire nei prossimi venti. E io e Bersani abbiamo due idee diverse", ha sottolineato il sindaco di Firenze, ospite a "Che tempo che fa". "Il giorno prima voto ho mandato un sms a Bersani. Ci hanno dipinto come sfasciacarrozze ma non è così: in vent'anni la classe dirigente ha fallito e quindi noi abbiamo il diritto di provarci ora. Il partito non sarà più lo stesso sia che io vinca che no".

"Domenica vado a cercare di convincere qualcuno che ha votato per Bersani", ribadisce Renzi. "Ho grande rispetto per la storia del mio partito, di persone come Bindi e D'Alema. Ma arriva il momento in cui non si deve solo raccontare cosa è successo in politica negli ultimi 20 ani, ma come saranno i prossimi venti".

"Non è vero che io dico che 'loro' sono il Pd e noi no. E' il contrario...", ha aggiunto il giovane candidato. "La squadra è la stessa, il centrosinistra, ed io spero che vinca le elezioni vere. Ho chiarissma la distinzione tra noi centrosinistra e loro centrodestra - dice Renzi - ma abbiamo una diversa idea di come si giochi la partita: io manderei in tribuna qualche vecchia gloria, cambierei schema tattico, abbiamo idee diverse e allenatori diversi. Vince Bersani? Pronto a dargli una mano e non gli chiedo niente in campo. 'Noi' e 'loro' vuol dire che siamo diversi da loro, perché siamo per l'abolizione del finanziamento pubblico, l'innovazione, non siamo per gli inciuci degli ultimi 20 anni, non siamo d'accordo di stare con Casini, vogliamo una legge elettorale come quella dei sindaci. Ma in questa distinzione c'è rispetto".

Bersani: "La partita è aperta"
"L'espressione zero a zero non mi sembra felice visto che hanno votato in 3 milioni però certo la partita è aperta ed io ho voluto il ballottaggio". Questa la replica di Pier Luigi Bersani, alle affermazioni di Renzi. Se perdessi "io continuerei a fare fino al congresso il segretario del Pd", ha aggiunto.

"A me il voto degli apparati? Ho vinto con la gente"
La responsabilità maggiore è guardare i cittadini all'altezza degli occhi e non un uomo al comando. I cittadini decidono davvero, non c'è trucco. Anche quello che dice Matteo che io ho il voto degli apparati, è sbagliata. Ho vinto nelle città dove c'è la gente e non gli apparati". Così Bersani confuta l'allusione del suo rivale al sostegno degli apparati del partito alla sua candidatura.

"Se perdo resto segretario fino al congresso"
"Io continuerei a fare fino al congresso il segretario del Pd. Come si può dubitare che uno come me, che ha fatto le primarie, non farà anche le primarie per i parlamentari e aiutare a far girare la ruota in vista del congresso", ha sottolineato Bersani. "Mi emoziono sempre un po' quando parlo di radici. 'Socialista' è la più antica parola della politica italiana, assieme a popolarismo cattolico. Solidarietà destino comune, il fatto che non ci si salvi da soli: è un'idea non egoistica, modernissima e utilissima in una società dove c'è troppa disuguaglianza".

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