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Tajani: "Serve un salario ricco, non il salario minimo"

Sul tema interviene Giuseppe Conte, ribadendo la posizione del M5s sulla necessità della misura: "Non daremo tregua al governo"

Tajani: "Serve un salario ricco, non il salario minimo" - foto 1
Ansa

Antonio Tajani, nella sua prima uscita pubblica da segretario nazionale di Forza Italia, si inserisce nel dibattito sul salario minimo.

"Come si può arrivare ad avere un salario ricco? Non basta dire ai datori di lavoro di aumentare lo stipendio. Ma come si mette il datore di lavoro nelle condizioni di alzare gli stipendi? Innanzitutto, abbassando le tasse sul lavoro. L'abbassamento del cuneo fiscale, che continueremo a fare, non è sufficiente. Se vogliamo avere il salario ricco e non il salario minimo, dobbiamo far sì che le grandi riforme mettano l'Italia nella condizione di poter crescere di più".

 

 

"Dobbiamo liberare da tutti i fardelli chi può e deve intraprendere - ha aggiunto Tajani, parlando all'evento rivolto ai giovani "Anuman, la Foresta delle Idee", a Tolfa -. Lo Stato deve liberare energie e risorse, metta nelle condizioni tutti coloro che vogliono intraprendere di poterlo fare". 

 

 

Conte: "Sul salario minimo non daremo tregua al governo"

 Sul salario minimo, Giuseppe Conte è tornato a ribadire la posizione dei 5 Stelle. "Al governo non daremo mai tregua sul salario minimo legale. E se adesso si macchieranno di questa grave responsabilità, noi persevereremo e ne faremo un cavallo di battaglia, per il futuro del nostro Paese", ha detto infatti il leader del M5s, manifestando il suo "rimpianto per non essere riuscito a fare approvare la norma sul salario minimo" nei due governi di cui è stato premier.

 

"Non c'è stato mai il consenso necessario in Parlamento, e oggi che le opposizioni su questa battaglia ci sono, non c'è il governo, che avrebbe la prima responsabilità di rispondere alle esigenze del Paese e invece taglia il reddito di cittadinanza per poi introdurre una social card, a lavoratori sottopagati che hanno buste paga di due, tre, quattro euro lordi l'ora risponde che vuole ragionare sulla contrattazione collettiva e vedere il welfare nel suo complesso. Li prende in giro". 

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