A Rapallo il cous cous in mensa diventa un caso politico
La consigliera leghista che lʼha proposto come misura di integrazione rischia lʼespulsione dal Carroccio
Il cous cous diventa un caso politico: la proposta (poi ritirata) della consigliera leghista di Rapallo Laura Mastrangelo di introdurre il piatto maghrebino una volta al mese nel menù delle mense scolastiche potrebbe infatti costarle l'espulsione dal Carroccio. L'idea ha infatti scatenato le critiche dei compagni di partito e, pare, anche di Matteo Salvini. Ma le opposizioni in Consiglio comunale difendono la Mastrangelo.
Per la consigliera del comune ligure, delegata alla Pubblica istruzione e presidente della Commissione mensa, "si parla di valori di coesione dei bambini. Per i menù etnici la proposta è di un menù al mese fino a maggio. E' anche questo un modo per far sentire uniti i bambini, senza differenze". Parole che non sono piaciute ai colleghi legisti: il consigliere regionale Alessandro Puggioni, che a Rapallo è nato e cresciuto, ha ribattuto seccato: "Difendiamo il made in Italy, meglio la torta pasqualina". Ma per il cinquestelle Fabio Tosi "Salvini mangia al McDonald's ma propone la difesa del Made in Italy, delle nostre
tradizioni e dei prodotti a km 0".
Insomma, l'idea di un piatto "culturale" per i bambini ha scatenato un putiferio politico. E nonostante un altro leghista esponente della Commissione mensa, Enrico Castagno, che a Rapallo è stato pure candidato sindaco per il Carroccio, difenda la Mastrangelo spiegando che "la Commissione mensa è autonoma, non si piega alla politica. E certe polemiche sterili mortificano anche il nostro impegno", per la consigliera comunale il rischio è quello di essere espulsa dal partito. A meno che, riferisce il Secolo XIX, non sia lei stessa ad andarsene, confluendo nell'altra lista di maggioranza.
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