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"Salva Roma", tensione in Cdm: Salvini annuncia lo stralcio, "debiti restano alla Raggi" | Ira di Conte contro la Lega

I Cinquestelle: "Misura approvata a metà, sul resto decidono le Camere". Via libera ai rimborsi per i risparmiatori truffati dalle banche

tgcom24

Si consuma in circa quattro ore l'ennesimo scontro nella maggioranza tra Lega e Cinquestelle, in uno dei Consigli dei ministri più tesi della storia giallo-verde.

La riunione, alla fine, vede il vicepremier Matteo Salvini ottenere quanto aveva annunciato alle telecamere a Cdm in corso, facendo scattare l'ira del premier Conte: lo stralcio di gran parte della norma "Salva Roma" dal decreto crescita.

La tensione sale in pochi minuti. Attorno al tavolo di governo si presentano i ministri leghisti al gran completo mentre tra i M5S sono presenti solo Alberto Bonisoli, Elisabetta Trenta e Barbara Lezzi. Luigi Di Maio arriva alle 21, dopo aver registrato un'intervista televisiva. A spiazzare tutti è però la mossa del leader della Lega che, a Cdm in corso, esce e annuncia ai giornalisti lo stralcio del "Salva Roma". Una decisione che fa andare su tutte le furie il premier Giuseppe Conte. "Non siamo tuoi passacarte", avrebbe detto il capo del governo a Salvini invitandolo ad avere rispetto per l'organo collegiale di governo.

Al centro dello scontro anche il caso Armando Siri. Il M5S pone la questione nelle battute iniziali del Cdm, mantenendo il punto sulla necessità che il sottosegretario leghista si dimetta. "Siri resta al suo posto", dice invece Salvini ai giornalisti. A fine serata è ancora una volta il leader leghista a parlare, confermando le dichiarazioni rilasciate sul "Salva Roma". "La Lega è soddisfatta, i debiti della Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al sindaco", esulta Salvini. "La norma è stata approvata a metà, con i commi 1 e 7. E' un punto di partenza, sul resto decideranno le Camere", replicano fonti di governo M5S. Mentre, dal Campidoglio, la reazione allo stralcio della norma è secca. Se la norma alla fine non passasse Lega avrebbe fatto un dispetto a tutti i romani, sarebbe stato lo sfogo della sindaca Virginia Raggi ai suoi.

Passa invece, apparentemente senza problemi, la norma sui rimborsi ai risparmiatori truffati delle banche. E il tetto dell'indennizzo diretto, tra la soddisfazione del M5S, aumenta da 100mila a 200mila. Via libera definitivo, in seconda deliberazione, al decreto crescita. Tra le integrazioni, norme che prevedono l'estensione del regime della "decommercializzazione" agli enti associativi assistenziali, e la possibilità per l'Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (Anpal) di avvalersi dei servizi forniti da società in house. Tra le norme inserite, quelle che "determinano i requisiti per l'accesso al Fondo indennizzo risparmiatori".

Nel decreto crescita approvato questa notte in Cdm sono state inserite anche norme che "definiscono le modalità di ingresso del ministero dell'Economia e delle Finanze nel capitale sociale della newco 'Nuova Alitalia'".