La modella messicana trionfa in Thailandia: era stata definita "stupida" dal direttore del concorso
Fátima Bosch Fernández, rappresentante del Messico, è stata incoronata Miss Universo 2025 durante la finale del concorso svoltasi al centro Impact Challenger di Nonthaburi, vicino a Bangkok, Thailandia. La modella, 25 anni, ha conquistato la corona con una presenza elegante e sicura, distinguendosi per la sua risposta convincente al momento delle domande decisive. Negli scorsi giorni era stata al centro di uno scandalo quando il direttore nazionale thailandese Nawat Itsaragrisil l’aveva definita "stupida" e lei era uscita dalla sala a testa alta seguita da altre concorrenti.
Sul palco finale, Fátima Bosch Fernández ha risposto alla domanda chiave: "Se vincessi Miss Universo, come useresti questa piattaforma per dare potere alle giovani ragazze?" con parole intense: "Credete nel potere della vostra autenticità. Credete in voi stesse, nei vostri sogni e nel vostro cuore, e non permettete a nessuno di farvi dubitare del vostro valore, perché valete tutto e la vostra voce ha bisogno di essere ascoltata".
Sul podio, insieme a lei, sono salite Praveenar Singh della Thailandia, seconda classificata, e Stephany Adriana Abasali del Venezuela, terza.
Poche settimane prima della finale, Fátima Bosch Fernández era stata coinvolta in una controversia pubblica con il direttore del concorso, Nawat Itsaragrisil, che l’aveva rimproverata durante una diretta streaming per non aver rispettato alcune indicazioni promozionali, arrivando a chiamarla “stupida”. Lei e altre concorrenti avevano reagito lasciando temporaneamente la stanza in segno di protesta. Nawat successivamente si è scusato nel corso di una cerimonia di benvenuto trasmessa in diretta: "Se qualcuno è stato colpito e non si è sentito a proprio agio per quello che è successo, mi dispiace molto“, ha detto rivolgendosi alle concorrenti. Poi, cambiando tono, ha aggiunto: “È passato. OK? Siete felici?”.
Fátima Bosch è nata a Villahermosa, Tabasco, in Messico, e ha studiato moda alla Universidad Iberoamericana e alla NABA di Milano. Si dedica al design sostenibile, realizzando abiti da materiali riciclati, e da anni fa volontariato con bambini affetti da cancro. Ha convissuto con dislessia e ADHD, trasformando le sfide personali in punti di forza.