VERSO UN MODELLO INTEGRATO

Vigilanza privata, un alleato emergente nella sicurezza urbana

Per il 65% degli italiani lo Stato non può presidiare da solo tutti i luoghi sensibili. Ecco come il settore della sicurezza privata diventa strategico

27 Mag 2025 - 10:58
 © Ansa

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Nelle città italiane, la sicurezza non è più solo una questione pubblica. Oggi gli operatori della vigilanza privata sono diventati una presenza cruciale in stazioni ferroviarie, ospedali, aeroporti, luoghi della movida e grandi eventi. Spesso, sono i primi a intervenire. Sempre più spesso, lavorano in stretto raccordo con le forze dell’ordine. Il 65,1% degli italiani non ha dubbi: lo Stato non può farcela da solo a garantire la sicurezza di tutti i luoghi pubblici. Da qui l’esigenza di una rete integrata, in cui la vigilanza privata svolge un ruolo sempre più centrale.

Una rete capillare sul territorio

 Nel quadro della sicurezza integrata, promossa anche a livello istituzionale, le guardie giurate rappresentano un tassello operativo importante: affiancano lo Stato, supportano il controllo del territorio, forniscono un contributo concreto alla prevenzione dei reati e alla gestione delle emergenze. Secondo il rapporto “La sicurezza fuori casa” di UNIV-Censis, oggi in Italia operano oltre 100mila addetti alla sicurezza privata, con una capillarità che li rende spesso il primo punto di contatto tra il cittadino e l’intervento sul campo. Una forza che contribuisce a rafforzare la rete di sicurezza urbana, soprattutto in un contesto dove la domanda di protezione cresce più rapidamente delle risorse disponibili per la sicurezza pubblica.

Una collaborazione ormai strutturale

 Per il 47,2% degli italiani è necessario aumentare la collaborazione tra pubblico e privato nella gestione dell’ordine. E non è solo una questione di percezione: le esperienze già in atto – dai progetti di presidio congiunto nelle stazioni ferroviarie agli interventi nei pronto soccorso – mostrano come la sinergia tra guardie giurate e forze dell’ordine possa produrre risultati concreti in termini di deterrenza, prevenzione e rapidità di intervento. Il 76,3% dei cittadini dichiara di sentirsi più tranquillo quando sono presenti operatori della vigilanza privata. Una fiducia che si riflette anche nell’idea, condivisa dal 53,1% degli italiani, che il loro ruolo sia “utile e importante”, e nel 25,1% dei cittadini che li considera addirittura “indispensabili”.

Prevenzione e gestione delle criticità

 Oltre alla sorveglianza, la vigilanza privata svolge funzioni attive di prevenzione: controlla accessi, monitora comportamenti sospetti, individua situazioni di rischio, segnala tempestivamente criticità. E nella gestione delle emergenze è spesso la prima presenza addestrata sul posto, in grado di contenere l’evento e attivare le procedure corrette. È la logica della sicurezza partecipata, in cui pubblico e privato operano in rete, condividendo obiettivi, informazioni e protocolli. I numeri confermano quanto la vigilanza privata sia ormai parte integrante del sistema di sicurezza urbano: oltre 12 milioni di cittadini hanno chiesto assistenza agli operatori del settore, e in quasi 8 milioni di casi si è trattato di vere e proprie situazioni di emergenza. Ecco perché investire in questa collaborazione significa costruire città più sicure, presidiate con continuità, competenza e capacità di intervento immediato.

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