Cresce la domanda di un presidio rafforzato nei luoghi sensibili: la sfida di coordinare pubblico e privato per un modello integrato in grado di tutelare i cittadini in modo ancora più efficace
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Scuole, ospedali, stazioni ferroviarie, aeroporti, eventi affollati: sono i luoghi dove la società si muove, si incontra, si cura, si forma. E sono anche i contesti più esposti a rischi, criticità e vulnerabilità. A renderli sicuri non bastano le telecamere o gli impianti automatici: serve una presenza fisica, addestrata, riconoscibile. È qui, nei luoghi considerati sensibili, che la vigilanza privata sta assumendo un ruolo sempre più strutturale al fianco delle forze dell'ordine.
Nel rapporto di UNIV-Censis, emerge chiaramente quanto la domanda di sicurezza sia più forte proprio nei luoghi ad alta densità e afflusso. Il 64,8% degli italiani chiede più presenza di operatori della sicurezza nelle stazioni ferroviarie, mentre il 62,5% la ritiene necessaria nei pronto soccorso e negli ospedali. Le scuole seguono a breve distanza: il 49,3% vorrebbe un presidio regolare anche in ambito scolastico, soprattutto nei contesti più fragili o periferici.
La vigilanza privata è già presente in molti di questi contesti, con funzioni di sorveglianza, regolazione degli accessi, gestione dei flussi e primo intervento. Ma il cittadino chiede di più: il 68,4% ritiene necessario rafforzare la vigilanza nei luoghi pubblici affollati, e il 43,7% lo considera prioritario nei grandi eventi. Ciò che emerge è la necessità di un cambiamento di paradigma: la vigilanza privata non è più vista come un’alternativa, ma come una componente integrata della sicurezza urbana.
La sfida non è solo numerica. Non basta aumentare il numero degli operatori: è il coordinamento tra forze dell’ordine e vigilanza privata il nodo strategico, indicato come cruciale dal 47,2% degli intervistati. La presenza deve essere visibile, ma non invasiva; discreta, ma capace di rassicurare. È ciò che chiede il 76,3% degli italiani, che si sente più sicuro quando ci sono addetti alla vigilanza nei luoghi che frequenta quotidianamente. Il modello di sicurezza urbana che emerge è quello partecipato e multilivello, dove pubblico e privato agiscono in sinergia, con protocolli condivisi, comunicazione efficace e un chiaro riconoscimento dei ruoli.