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Motori termici, lʼEuro 7 può attendere e così le Case auto fanno all in sullʼelettrico

Nella Settimana Motori anche Alfa Romeo Tonale premiata con il titolo di “Auto Europa 2023” dai giornalisti italiani dellʼUiga

di Antonio Angione

LʼEuro 7 può attendere ‒ È un fatto! I motori a benzina stanno avendo una seconda, radiosa vita e la devono allʼibrido, perché quando si parla di doppia alimentazione o elettrificazione, è ai motori termici a benzina che si guarda nella maggior parte dei casi, relegando i diesel ibridi ad eccezione che conferma la regola.

Motori termici, lʼEuro 7 può attendere e così le Case auto fanno all in sullʼelettrico - foto 1
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Motori termici, è finita la pacchia! ‒ Eppure per i motori a benzina, spesso sovralimentati, sembra che lʼevoluzione sia arrivata allʼultimo stadio. Dureranno in Europa fino al 2035, dopodiché sarà finita per loro anche la seconda vita del sostegno allʼibrido, la “pacchia” insomma, stante una consunta retorica elettorale. Fino a quella data, però, manterranno più o meno lʼattuale tecnologia, a causa del caro energia e del caro carburante che grava sulle tasche degli automobilisti e dei produttori auto. LʼUE considera infatti inutile spingere affinché le Case investano per rendere i motori termici ancora più efficienti di quanto già non siano, sarebbero risorse sprecate. Lʼelevato prezzo dei carburanti scoraggia infatti sia le Case a produrre veicoli termici, sia i consumatori a comprarle nellʼottica di lungo periodo (diciamo dopo il 2030). Tanto vale allora fermarsi e lo standard Euro 7 potrebbe essere uguale o quasi uguale allʼattuale Euro 6.

 

Motori termici, lʼEuro 7 può attendere e così le Case auto fanno all in sullʼelettrico - foto 2
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La coda del cane e il cuore in pace ‒ Per i costruttori ciò significa anche unʼaltra cosa, tutta la dote degli investimenti verrà così gettata sul tavolo dellʼauto elettrica, che la normativa UE ha pure reso premiante per loro. Nel senso che gli incentivi per produrre veicoli a zero e basse emissioni saranno mantenuti fino al 2030, con un meccanismo che favorisce il produttore che raggiunge determinati livelli di vendita di questi veicoli, premiandoli con obiettivi meno severi di CO2. E chi ancora sperava che le motorizzazioni termiche tornassero in auge si metta il cuore in pace. Perché i legislatori UE ‒ Consiglio ed Europarlamento ‒ stabiliscono un meccanismo premiante per cui più veicoli ecologici un costruttore vende e più le sue fabbriche possono emettere in termini di CO2 (+25% per le auto, +17% i furgoni). Ai costruttori conviene, ai giovani dei “Fridays for Future” un poʼ meno. Perché è come dire allʼambiente che fino al 2030 il cane dovrà mordersi la coda!

 

Tonale, che passo! ‒ I giornalisti italiani del settore automobilistico, riuniti nellʼUiga, hanno eletto a Torino Alfa Romeo Tonale come “Auto Europa 2023”. Sette le vetture finaliste e il Suv made in Italy che ha battuto Renault Megane E-Tech Electric e Kia Sportage, seconde ex aequo. A seguire BMW X1, DS4 E-Tense, Suzuki S-Cross e Citroën C5 X. La cerimonia si è svolta al Mauto, il Museo dellʼAutomobile di Torino, e al voto dei giornalisti specializzati si è aggiunto quello della Giuria Popolare (che al primo posto ha indicato Suzuki S-Cross) e Opinion Leader interpellati dalla stessa Uiga, che ha preferito Alfa Tonale. Alla Citroen C5 X è poi andato il Premio ASI Istant Classic, per una festa che celebra le quattro ruote e lʼimmaginario, un poʼ infantile, con cui ancora guardiamo le macchine.

 

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