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Mercato auto, a novembre +14,7% ma si tratta di una ripresina

Rispetto al 2021 mancano 160 mila auto vendute questʼanno, urgente un incontro dei costruttori con il governo

Il mercato italiano dellʼauto continua a novembre la sua ripresina, che però non risolleva del tutto lʼandamento annuale.

Sono infatti state immatricolate nel mese 119.853 auto, il 14,7% in più su novembre 2021. Il dato è invece negativo considerando da gennaio a novembre, con 1.211.769 auto immatricolate, lʼ11,6% in meno dei primi 11 mesi 2021, per circa 160 mila vetture in meno.

Mercato auto, a novembre +14,7% ma si tratta di una ripresina - foto 1
Ansa

Il dato è ancor più allarmante se si confronta il 2022 al 2019, lʼultimo anno prima della pandemia, perché la diminuzione delle vendite auto è pari al 31,8%! Lʼinversione di tendenza che si sta registrando in questʼultima parte del 2022 sa quindi di salutare brodino, anche se i timori legati allʼinflazione in salita aggiungono incertezza sia fra i produttori, per lʼaumento dei costi, sia fra i consumatori per lʼaumento dei prezzi delle autovetture. Per analizzare lo scenario, il Presidente dell’Unrae Michele Crisci ha annunciato un incontro con stampa e operatori del settore il prossimo 13 dicembre, per presentare le proposte che l’Unione delle case estere in Italia farà al nuovo governo sui temi della mobilità.

 

Il comparto sta cambiando in modo radicale. Leggi e produzione spingono verso lʼelettrificazione di massa, con lʼUnione Europea che ha fissato al 2035 lo switch definitivo per abbandonare i motori termici, eppure in Italia il mercato delle elettriche e delle ibride ricaricabili non decolla. Rispetto al 2021, anzi, le vendite di questi modelli è in calo del 4%. A cambiare è anche il mondo della distribuzione, con i canali online che la pandemia ha rafforzato e ai quali oggi guardano sempre più costruttori. E cambiano anche le abitudini degli automobilisti, sempre più pronti a sperimentare nuove forme di possesso del veicolo, tanto che il noleggio a lungo termine è salito a novembre al 26,8% di quota, guadagnando 8 punti in un anno.

 

Per Crisci, “i cambiamenti epocali che stanno interessando il mondo della mobilità, con lʼevoluzione dellʼindustria dellʼauto e la transizione verso una mobilità sostenibile, richiedono una urgente riflessione su come affrontare la riconversione industriale nel nostro Paese”. E aggiunge: “Al nuovo esecutivo chiederemo interventi urgenti su tre punti cardine: lo stimolo robusto ed efficace al rinnovo di un parco circolante molto anziano e alla diffusione della mobilità a zero e bassissime emissioni; infrastrutturazione accelerata in tutto il territorio nazionale di punti di ricarica pubblici e privati; revisione strutturale della fiscalità privata e aziendale sulle auto”.

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