Mazda CX-60, il primo modello plug-in hybrid del brand

Passato il primo secolo di vita, Mazda sta ammodernando il proprio background industriale. Lo fa con i modelli elettrificati, come il Suv elettrico MX-30, prossimo al restyling, e appunto il CX-60 benzina/elettrica ricaricabile, ma annunciando inoltre di puntare alla neutralità da CO2 entro il 2050. Una modernità che non trascura gli aspetti storici più vivi delle Mazda e questa CX-60 lo dimostra, soprattutto per la raffinata maestria artigianale giapponese che combina fra loro materiali come il legno dʼacero, la pelle nappa, i tessuti intrecciati sensibili ai cambiamenti di luce. Di grande ispirazione è stata pure lʼarte della rilegatura (Musubu), servita per la particolare cucitura del cruscotto.

Mazda CX-60 Phev (Plug-in electric vehicle) è dotata di un powertrain che combina il motore 4 cilindri benzina Skyactiv-G 2.5 a iniezione diretta da 175 CV con un potente motore elettrico da 129 kW (equivalenti a 175 CV). Le sconfinate prestazioni assicurate dai 327 CV di potenza e 500 Nm di coppia complessive sono gestite da un nuovo cambio automatico a 8 rapporti e da una batteria ad alta capacità da 355 V e 17,8 kWh. Il grande Suv è anche dotato di trazione integrale a gestione elettronica, eppure limita in consumi medi di benzina a soli 1,5 litri/100 km, per emissioni di CO2 di soli 33 g/km nel ciclo combinato WLTP.

 

Il baricentro basso e le evolute sospensioni stabilizzano lʼassetto dellʼimponente Suv, che si pone un gradino sopra il modello CX-5, peraltro fiero di un notevole successo in Europa. Quanto al CX-60, marciando soltanto in modalità elettrica percorre fino a 63 chilometri. Già nota la forbice di prezzi di Mazda CX-60 Phev in Italia, compresa tra 49.950 e 55.850 euro.