L’auto si conferma centrale per la mobilità degli italiani, ma i prezzi elevati frenano i nuovi acquisti.
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8 italiani su 10 non rinunciano alle quattro ruote per i propri spostamenti, ma i prezzi elevati frenano i nuovi acquisti e spingono i consumatori ad attendere. Resta stabile l’utilizzo del trasporto locale, ma si evidenzia il calo di scooter, monopattini, veicoli in sharing e taxi. Nel frattempo, dal 2013 i prezzi medi delle auto sono aumentati, rendendo sempre meno l’auto un bene di massa.
È stata improntata sulla mobilità degli italiani ed è stata condotta da ANIASA (l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità) e Bain & Company: l’analisi ha approfondito quali sono le principali modalità di spostamento degli italiani e ha analizzato le ragioni dei trend in atto. Il dato più evidente è il forte salto in avanti dell’auto come mezzo di spostamento ricorrente (dal 72% delle risposte nel 2023 all’80% del 2024, era al 69% delle preferenze nel 2020). Resta stabile il trasporto pubblico locale, utilizzato in maniera ricorrente da quasi un italiano su 2 (48%), mentre attraggono meno interesse le altre forme di mobilità per uso occasionale, come scooter, vehicle sharing, monopattino e taxi.
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Gli italiani però, pur usando di più l’auto, non ne comprano una nuova, preferendo l’usato o il «fine vita» dell’attuale. Secondo lo studio, la quota dei consumatori che nel 2024 non ha neanche considerato l’acquisto di un’auto nuova è salita di ben 5 punti percentuali in un solo anno (dal 57% del 2023 al 62% del 2024), a conferma del senso di disorientamento creato dalle normative nazionali ed europee e dall’aumento dei prezzi. Tutto a discapito del mercato e dell’età media del parco circolante.
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I motivi che allontanano il consumatore dall'acquisto di un'automobile nuova fanno riferimento all'aumento elevato dei prezzi e alla forte instabilità economica legata al contesto globale. La possibilità di avere motori green o sistemi di guida avanzati non può nulla contro la realtà del potere d’acquisto: quasi 2 italiani su 3 hanno annullato o posticipato l’acquisto in attesa di un calo dei prezzi (32% del campione) o per problemi di reddito (33%). Una curiosità: lo studio mostra una sostanziale stabilità nel mix delle marche considerate per l’acquisto di un’auto nuova, infatti il 42% degli italiani continua a preferire un brand europeo mentre il 23% è pronto ad aprirsi all’offerta cinese.
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L'indagine si è poi dedicata a un focus che ha messo in relazione il reddito delle famiglie italiane con il prezzo medio delle auto, che in Italia è aumentato del 52% (da 19mila a 30mila euro) dal 2013 (a parità di mix) a oggi, mentre nello stesso lasso temporale i redditi familiari sono cresciuti solo del 29% (da 29mila a 38mila euro). Il disaccoppiamento nel tasso di crescita di questi due valori è iniziato nel 2020, fino a quel momento prezzi e redditi segnavano aumenti molto simili (mediamente del 12%-14%).