Cinquanta candeline per la Honda Four 750
Dallʼ8 al 10 novembre protagonista a Novegro
Manubrio largo, vernice metallizzata e quattro belle marmitte cromate come cannoni pronti a sparare… Per farsi prendere dai ricordi ci è bastato guardare la locandina.
Si è lei! La mitica Honda Four 750. Potrete vederla e toccarla al Parco Esposizioni di Novegro (Milano), dall’8 al 10 Novembre per la 77° edizione della Mostra Scambio auto e moto d’epoca.
1969 Salone del Ciclo e Motociclo. Fu lì che la vedemmo per la prima volta, ma anche 50 anni dopo guardarla emoziona ancora… Per tutti i motociclisti è “La Honda Four”, sigla costruttiva CB 750: 4 cilindri in linea, avviamento elettrico, freno a disco, serbatoio con vernice metallizzata, sella trapuntata, manubrio largo e tanto altro. Dalla sua prima presentazione nel ’68 al salone di Tokyo la Four cambiò le regole del motociclismo moderno, facendo invecchiare di colpo tutti i prodotti europei e americani.
Motori a quattro cilindri in linea di elevata cilindrata se ne erano già visti. Distribuzioni ad albero a camme in testa, pur se non diffusissime, esistevano da tanto tempo. Il freno a disco si conosceva da molto. Ma lo stupore e l’ammirazione suscitati dalla CB 750 Four furono dettati dal vedere simili soluzioni tecniche, all’epoca comunque esclusive e spesso riservate al solo ambito delle competizioni, su una moto di serie. Qualità costruttiva, fruibilità, facilità di guida e affidabilità eccellenti, questa la ricetta di mamma Honda a cui bisogna aggiungere i 67 cavalli, la velocità massima di 200 km orari e il prezzo concorrenziale. Così L’Honda Four fu capace di mettere tutti in sella.
Dalla prima versione chiamata K0 alle seguenti K1,2 e 3, di Four ne furono vendute ben mezzo milione in tutto il mondo e sulla scia di questo successo la “settemmezzo” Honda venne seguita a breve distanza dalle sorelline minori 500 e 400 di cilindrata. Colori sgargianti e riga oro sul serbatoio, quelle 4 marmitte cromate, il rombo, la tecnica e – ciliegina sulla torta ‒ quel tastino sul manubrio per accenderla, l’avviamento elettrico. È passato mezzo secolo, oggi le moto comunicano con gli smartphone e le loro sospensioni sanno pensare grazie ai sensori elettronici, ma quando vedi una Four ti fermi e resti a guardarla ammirato: questa moto ha una storia da raccontare.
Gigi Sironi
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