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"Vogliamo tornare a casa in Italia": l'appello di una madre bloccata in Ucraina col suo bimbo di due anni

Mamma Yulia e il piccolo Ivan non vedono l'ora di riabbracciare papà Domenico e mettersi al sicuro dalla guerra. Ma fuggire da Kherson è "una roulette russa"

 ucraina calabria censored
Tgcom24

Yulia sarebbe dovuta essere già tornata in Italia quando in Ucraina è scoppiata la guerra.

Invece, circostanze sfortunate l'avevano trattenuta a Kherson, sua città d'origine, dove si era recata qualche mese prima per far incontrare per la prima volta Ivan, il suo bimbo di due anni, con la nonna. Per un mese la donna si è tenuta in contatto col marito Domenico solo per telefono: "Ora voglio solo ritornare a casa e riposare" racconta a Tgcom24.

 

Sfortunate coincidenze - Yulia, di origini ucraine, mette su famiglia a Pizzo Calabro, in provincia di Vibo Valentia. Il viaggio nella sua terra natia lo programma prima di Natale, per trascorrere le festività in compagnia, visto che il marito, essendo primo ufficiale di macchina nel settore crocieristico, sarà costretto a mancare per lavoro un paio di mesi. Yulia passa delle ferie bellissime nella sua Ucraina, in compagnia della madre che per la prima volta ha l'occasione di abbracciare il nipotino. A febbraio Yulia prevedeva di essere già tornata in Italia ma qualcosa va storto: un incidente stradale la costringe a recarsi per delle cure mediche in ospedale. Lì, si ammala di Covid e queste coincidenze sfortunate allungano la sua permanenza nella città di Kherson fino all'inizio della guerra.

 

Un mese di guerra - "Ivan si è abituato agli spari. All'inizio era molto spaventato ma io gli ho raccontato che quei boati arrivavano da un cantiere in ristrutturazione e si è tranquillizzato. Adesso però piange perché vuole uscire fuori a giocare". Ogni sera Yulia confida le sue angosce al marito Domenico. Durante il giorno se esce per necessità preferisce non portare il telefono con sé per il timore che i russi glielo possano requisire. Se durante le conversazioni si sentono dei boati Yulia rassicura il marito così: "Stai tranquillo, sono lontani." Poi insieme pensano a un piano di fuga. Domenico, disperato, è pronto a partire: ha già trovato i contatti per raggiungere Odessa partendo in macchina dalla Romania ma Yulia glielo sconsiglia: "Uscire da Kherson è una roulette russa, qui sparano per strada."

 

Il marito rimasto in Italia - "Il mese più brutto della mia vita, sono disperato: devo mettere in salvo la mia famiglia", sono le parole di Domenico a Tgcom24. Una settimana fa l'ennesima delusione. L'Unità di crisi della Farnesina, in continuo contatto con gli italiani bloccati in Ucraina, aveva dato loro una speranza: un corridoio umanitario stava per aprirsi. Una buona notizia durata però solo poche ore: a causa di nuovi bombardamenti ogni iniziativa per mettere al sicuro anche la sua famiglia adesso è stata rimandata.

 

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