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Usa, elezioni di Midterm: cosa sono e come funzionano

Lʼappuntamento elettorale del 6 novembre sarà un primo test ai due anni dellʼamministrazione Trump. I repubblicani potrebbero perdere la Camera, mentre i dem puntano su Alexandria Ocasio-Cortez

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Martedì 6 novembre gli Stati Uniti tornano alle urne per le elezioni di Midterm, nome con il quale si indicano le elezioni di metà mandato.

In ballo non c'è la Casa Bianca, ma il Congresso che sarà in gran parte rinnovato. Gli americani eleggeranno 435 deputati e 35 nuovi senatori.

Il funzionamento Le elezioni di Midterm si tengono nel mese di novembre degli anni pari. Ogni due anni coincidono con le presidenziali. Nel 2016, infatti, si svolsero l'8 novembre, giorno della vittoria di Donald Trump contro Hillary Clinton. Si tratta di elezioni legislative che portano alla nomina dei membri della Camera dei Rappresentanti, con un mandato biennale, e di un terzo dei senatori. Questi ultimi resteranno in carica per sei anni. Il sistema elettorale è maggioritario  fatta eccezione per la Louisiana dove c'è il doppio turno alla francese. Quest'anno verranno anche eletti i governatori di 36 Stati, tra cui Florida, Ohio, Wisconsin e Nevada. Come spesso accade, in concomitanza si terranno alcuni referendum su temi come la legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo, l'aborto, le tasse e l'energia.

I sondaggi Oggi il Congresso è in mano repubblicana. Il partito del presidente Trump ha, infatti, 235 deputati, contro i 193 dei Democratici. I seggi vacanti sono 7. Anche il Senato è in mano al Grand Old Party. Una situazione politica che rare volte si è realizzata. La paura di Trump è quella di veder sfumare questa situazione privilegiata dopo il 6 novembre. Secondo l'ultimo sondaggio, pubblicato dal Washington Post, i Dem sono in testa per i consensi, ma il giornale americano evidenzia l'incognita degli indecisi. Anche due anni fa i sondaggi davano i Dem vicini alla vittoria, ma vennero poi smentiti dallo scrutinio. Secondo il Washington Post-Schar School poll ci sarebbe uno scarto di quattro punti percentuali tra i due schieramenti. Il sondaggio però ha un margine di errore di 3,5 punti percentuali quindi l'opposizione non può star serena.

 

I candidati Molte le donne candidate alla Camera, gran parte delle quali appartenenti al partito democratico. Tra le possibili future deputate c'è Alexandria Ocasio-Cortez, 28enne di origini portoricane vicina a Bernie Sanders e vincitrice a sorpresa delle primarie del suo collegio, a New York. Sempre nelle file democratiche c'è un altro nome che sta facendo discutere: Beto O'Rourke. Il deputato eletto a El Paso in Texas concorre per un posto al Senato come rappresentante del suo Stato, sfidando Ted Cruz, tra i nomi più forti dei conservatori.

Le conseguenze del voto su Donald Trump Le Midterm elections sono considerate come un "referendum sul presidente". Sebbene l'inquilino della Casa Bianca non abbia un ruolo attivo nell'elezione del Congresso, questa tornata elettorale serve a testare l'indice di popolarità di Trump esattamente a metà del suo mandato. Nel caso di vittoria del partito democratico, inoltre, il presidente perderebbe la Camera dei Rappresentanti vedendo mettere in crisi, così, il suo programma legislativo. In tal caso la realizzazione delle promesse elettorali sarebbe legata all'approvazione dei suoi avversari politici. L'altro pericolo per Trump, in caso di sconfitta, è quello dell'impeachment. Tale procedura politica può essere avviata dalla Camera con un voto a maggioranza semplice, quota facilmente raggiungibile dai Dem in caso di vittoria alle urne martedì. Per giungere alla rimozione del presidente, però, il Senato deve esprimersi a maggioranza dei due terzi. Quest'ultima circostanza non si è mai realizzata e con molta probabilità non si verificherà nemmeno nei confronti del tycoon.