Usa, auto tenta irruzione al Congresso: morto un agente, ucciso l'attentatore
Il conducente del mezzo, un 25enne dell'Indiana seguace della sette Nation of Islam, era uscito dal veicolo brandendo un coltello. Un altro poliziotto è rimasto ferito, ma non è in pericolo di vita
Torna la paura a Washington, dove due poliziotti sono stati investiti da un'automobile vicino alla sede del Congresso americano. Uno degli agenti è morto, mentre l'altro è rimasto ferito. L'attentatore, un 25enne dell'Indiana identificato come Noah Green, è uscito dal veicolo brandendo un coltello ed è stato ucciso dagli spari della polizia. Secondo le autorità, l'attacco non sarebbe legato al terrorismo.
Subito dopo l'attacco, la zona di Capitol Hill era stata messa in lockdown. L'auto si è schiantata contro una delle barriere poste a protezione dell'area dopo aver investito i due agenti. Il guidatore sarebbe quindi sceso dal veicolo, forse con un coltello tra le mani, e a quel punto sarebbero stati esplosi degli spari da parte degli agenti. L'agente ferito non è in pericolo di vita.
Usa, terrore a Washington: auto contro il Congresso, ucciso l'attentatore
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L'attentatore seguace di una setta islamica - Dalla sua pagina Facebook emerge come Noah Green sia un seguace della Nation of Islam, un movimento afroamericano nato nel 1930, con sede a Detroit, che si autodefinisce "setta islamica militante". Sul social ci sarebbero anche alcuni post in cui l'aggressore lamentava di aver perso il posto di lavoro, definendosi in cerca di una guida spirituale.
Green temeva Fbi, Cia e il "controllo della mente" - Nelle ultime settimane Green aveva riferito sui social network che soffriva di problemi medici e che credeva che il governo federale volesse controllargli la mente. Il giovane nei suoi post aveva parlato di timori dell'Fbi e della Cia. E gli inquirenti indagano su possibili problemi mentali. "Il governo americano è il nemico numero uno delle persone nere", si legge in una didascalia di un video pubblicato sul suo profilo.
Chi è Noah Green, l'attentatore di Capitol Hill
Un giovane di 25 anni, originario dello Stato dell'Indiana e seguace di una setta islamica: è questo il profilo di Noah Green, l'uomo che è stato ucciso dalla polizia americana per aver compiuto un attentato a Capitol Hill, uccidendo un agente. Dalla sua pagina Facebook emerge come il 25enne sia un seguace della Nation of Islam, un movimento afroamericano nato nel 1930, con sede a Detroit, che si autodefinisce "setta islamica militante". Sul social sono stati trovati anche alcuni post in cui l'aggressore lamentava di aver perso il posto di lavoro, definendosi in cerca di una guida spirituale.
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L'episodio giunge circa tre mesi dopo l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio. Il sospettato, che aveva lanciato la sua auto a tutta velocità contro i blocchi, non sembra fosse noto alle forze dell'ordine. Le recinzioni della "Barricata Nord" sulla Constitution Avenue sono presidiate anche dalla Guardia Nazionale.
L'incidente è avvenuto nei pressi dell'ingresso solitamente usato dai senatori e dallo staff del Senato, ma il Congresso è attualmente in pausa. La maggioranza dei parlamentari non si trovava a Washington quando la polizia ha inviato un messaggio automatico di allerta in cui si indicava di restare lontani da finestre e porte e di cercare riparo se all'esterno. Joe Biden era partito in mattinata per Camp David, nel Maryland.
Biden: "Devastato per l'attacco" - Il presidente degli Stati Uniti si è detto "affranto" per "il violento attacco al checkpoint di sicurezza, in cui l'agente William Evans è stato ucciso e un suo collega è rimasto ferito". Il democratico ha dunque espresso "sincere condoglianze alla famiglia dell'agente Evans e a tutti coloro ne piangono la perdita".
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